Sapore di sale.

Giornata alle saline in una selvaggia quiete. Una spiaggia semideserta. Poche persone amanti della solitudine, della natura intima e pura, della pace. Donne solitarie che leggono sui rami degli alberi, uomini dai capelli lunghi e bianchi leggono libri su sedie poggiate in mare, altre fanno yoga, camminano, si perdono in questa riserva naturale, che una signora tedesca adora al punto da aver scelto di viverci. Una lapide ricorda un ragazzo morto per salvare un vita in mare, la dedica recita un verso di Gandhi: sii vero, gentile e senza paura.

La saline di Tarquinia un tempo furono il luogo scelto dalla chiesa per la produzione del sale. Oggi l'estrazione del sale è stata interrotta ma é possibile ancora vedere gli stabilimenti nel desolato borgo cui si arriva dopo una bella camminata bucolica, nel cuore di questa riserva naturale che tutela numerose specie animali; ho avuto l'occasione di vedere eleganti fenicotteri rosa danzare sopra il laghetto dolce, nutrie e variopinti uccelli, e mi dicono che sono presenti anche volpi e istrici ma non ho avuto il privilegio di incrociarli.

Mi rilasso camminando nel verde, ho sempre sensazioni beate quando sto in mezzo alla natura,  vedo coppie sia di 20 anni che di 80 stringersi, cercarsi, darsi la mano, e questo mi intenerisce sempre. Mi dispiace a volte sentire persone addolorate perché rimaste sole e per questo indurite, sfiduciate, arrabbiate. Nonostante non senta il bisogno di stare in coppia, non rifiuto il pensiero e anzi, ogni immagine romantica mi sprigiona allegria, fiducia nell'amore.

Osservo gente arrivare in spiaggia con bici o a piedi, occhiali da sole e grandi cappelli bianchi, aria rilassata e sorriso amichevole. C'e un profondo silenzio, una beata pace da vivere con gusto, coi piedi nella sabbia e il vento tra i capelli, ascoltando uccelli e onde farci compagnia. L' ultima spiaggetta alla fine della camminata merita lo sforzo, é immersa nel verde e permette di fare un bagno nella più limpida acqua di tutto il lido.
Non stai bene se ricevi amore, stai bene se lo doni. L unica cosa che ci occorre ricevere è la felicità, l incanto per la vita, occhi meravigiati davanti alla bellezza. Desiderare amore é una forma di egoismo. Donarlo è una fortuna di chi ha il cuore in pace.

Mentro esco dal mare penso:

Che fortuna vivere!




Cambiare completamente scenario dá un profondo senso di libertà. Partire implica mai escludere che il posto che raggiungiamo possa diventare il posto dove andiamo a vivere. Al tramonto il paese si rilassa e si gode le fresche birre artigianali mentre la luce del cielo soffia sopra le torri e colora i palazzi di un malinconico rosso. In  piazza si fanno senpre incontri; ogni macchina, ogni pedone conosce il birraio, il parroco, il fornaio, i camerieri .. e questo continuo scambio di saluti chiacchiere e sorrisi fa sentire a casa, c'e' sempre aria di festa. Lei è restauratrice, di assisi, ha vissuto a Roma perché sognava un uomo che viveva  al mare e se l' e trovato di ostia. L' altra è di Roma, capitata a Tarquinia 20 anni fa e fu subito amore, cosi ha comprato casa, perché anche lei ha sempre sognato il mare. L'altra vive nel complicato ma affascinante centro storico di Perugia. Resto a parlare con la romana, che mi racconta come Tarquinia abbia vissuto un periodo di grande fermento culturale di cui lei ha fatto parte; artisti, fotografi, musicisti, scrittori si incontravano e organizzavano incontri, eventi, atmosfere vissute dentro piazze o chiese sconsacrate, cantando in strada o dipingendo. Ha trovato in Tarquinia una magia che l'ha travolta, portandola a lasciare Roma per vivere qui 8 anni,  aprendo in centro un negozio di abbigliamento. Mi confida con sorriso malinconico che non scordera' mai quel periodo e che conunque ognuno di noi dovrebbe ogni 10 anni cambiare luogo dove vivere. Oggi lei torna a tarquinia ogni volta che la sua anima ne sente il bisogno, un rifugio per ritrovare pace. Torno verso casa camminando sotto la luce del cielo che dipinge la città di rosso, arancione e poi blu. Non smetterei mai di conoscere, curiosare, non smetterei mai di viaggiare. La sera, Santa Maria in Castello si illumina di bello, costeggia coi faretti la passeggiata che dalla porta conduce alla Chiesa, un cuore bianco di arte romanica protetto dalla torre più rappreentativa della città, è un angolo di pace, un silenzio suggestivo che trova il suo culmine nella luna appoggiata sopra l'arco d'ingresso. Una buonanotte dolce passeggiando lenti nella storia del medioevo, lungo le mura di un tempo, dentro  epoche lontane che qui  sembrano ancora rivivere.


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