Mi sono ricordato della felicità.

Andare nei luoghi dove sei stato felice.





Dalle persone che ti hanno trattato con gentilezza e amore.



Rifare le strade che hai sempre fatto correndo; rivivendole con calma, ammirando ogni angolo, ogni dettaglio che ti sei perso.





Gustarsi un caffè con tutta la calma del mondo.

Scegliere la felicità ogni secondo.



Dentro ogni pensiero, ogni gesto e ogni parola.

"Ti accorgi che il silenzio ha il volto delle cose che hai perduto."

Mi sono ricordato della felicità.




Questi giorni di completo silenzio e solitudine sono stati una dura prova.



Forse una delle poche volte ormai dopo anni in cui ho sentito il peso della solitudine estrema. La mia insegnante mi aveva sconsigliato di non stare troppo solo ma ho sentito la necessità di questo ritrovarmi per ascoltarmi meglio.



Avere una stanza per scrivere e riflettere guardando il mare è tutto ciò che ho sempre chiesto per me. Un piccolo spazio dove fare uscire idee e sensazioni, dove poter guardare il mondo da una posizione distante dal caos.



Un caffè, un libro, una matita, un buon brano, una vista sul mare e un tappetino.


Tarquinia in questo periodo è vuota, molte attività hanno chiuso, per chilometri ci sono solo io e le mura, il mare e il colore del tufo.

Parlo più che posso con la gente del posto. Mi consigliano di fotografare dall'alto della torre di Santa Maria, il panorama visto da li permette una visuale ampia, permette di vedere perisno l'isola del Giglio in questi giorni specialmente con un cielo cosi limpido. La signora dell'alimentari mi parla del figlio appassionato di pesca e balli latini, completamente cambiato da quando ha in casa un cane. L'autista mi racconta delle difficoltà di chi non ha casa, delle donne immigrate che stanno in piazza tutto il giorno. Il Signore che passeggia col cane, la ragazza che va ad accarezzare i cavalli, mi fermo ad ascoltare gli abitanti di queste zone, chiedo che ne è rimasto delle saline e dei suoi residenti; mi dicono che gli stabilimenti dove si faceva il sale sono chiusi da anni, hanno sfrattato a dicembre gli ultimi abitanti, nonostante le manifestazioni a difesa di famiglie disperate. alcuni mi dicono siano ancora abusivamente li.

Faccio due passi a Santa maria, poi prendo un caffè, mi dirigo verso il bus che porta al lido.

Metto le cuffie, ascolto Rise di Eddie Vedder e lascio che gli occhi poggino lo sguardo sulle distese di verde.

Arrivo al lido, scendo e mi incammino. Una frase di Gandhi mi fa sentire il vento tra i capelli, il mare mi fa ricordare di quanto sia importante essere felici.



Vado ad accarezzare i cavalli e il loro lasciare entrare amore mi insegna quanto ci sia di immenso nel loro rivolgersi all'umanità. L'amore che non chiede, che non parla, che dà tutto. Imparo quanto sia terapeutico accostarsi agli animali; lo vedo nel coniglio al parco che attende il mio cibo, nello sguardo di Orfeo che chiede scusa ad Elisa per un morso poggiando la testa sul tappeto, lo vedo nella tenerezza di camomilla, che ogni sera  come silenziosa gratitudine salta sulle gambe di Mamma Luisa, la santa protettrice di questa dolce gatta, salvata dalle sue cure omeopatiche tra tisane ed erbe, nonostante i veterinari l'avevano data spacciata ed erano già pronti a sopprimerla.











Vado alle Saline, riserva naturale.






Cammino nel verde, mi perdo tra fenicotteri e cigni, un'oasi naturale protetta dove questi uccelli vivono per tutto l'anno, avendo trovato l'habitat naturale. Un mio amico si è sorpreso del mio dover fare i conti col dolore, come se per lui la mia fosse un anima non umana, non incline a mancanze e sofferenza. Magari fosse. Mi accorgo della straordinaria occasione di poter essere utili anche a distanza: un amico che cerca un conforto, un amica che chiede consigli, una zia un cugino che si confrontano e si rilassano nel sentire una voce calda e presente. A volte basta poco. E in questo riconosco la preziosa opportunità delle moderne tecnologie che permettono di essere immediatamente vicini a qualcuno, anche se fisicamente lontani.






Arrivo al Borgo, scatto foto sopra la riserva, mi incanto ad ammirare la danza dei cigni che si sfiorano e poi affondano la testa in acqua. Il cielo dipinge il mondo con pennellate di rosa. Non è rimasto piu nessuno qui, solo i cigni risiedono felici in questa oasi di pace.





Basta andare a vedere il mare, basta ampliare lo sguardo, camminare e sentire la natura, questo annaffia il cuore di dolci pensieri.



Termino la camminata in un bar che affaccia sul mare. Prendo un caffè davanti il Monte Argentario, che in una giornata cosi limpida si fa ammirare in tutto il suo splendore.

La fermata da dove partono i bus, piazza cavour, è quella che preferisco. Siedo sempre fuori ammirando il mare, il volto austero di Mazzini e la porta del museo comunale.



Passeggiando intorno le mura i disegni dei bambini di Traquinia raccontano le porte che circondano la città, i 4 porti che furono sedi di importanti snodi commerciali, dell' importazione di corallo, delle colonie greche e della vie che portano al mare.

Il telefono ha il suo valore prezioso per stare vicino alle persone, ma quando a metà giornata mi muore, per me è un sollievo poter ammirare la vita senza mettere la testa su uno schermo. A testa alta, la vita cambia. Tenendola sempre bassa, facciamo male alla vista e al nostro collo.

Sono voluto tornare qui, dove avevo ricordi felici. Ed è bello tornare dove siamo stati bene. E vedere se abbiamo lasciato qualcosa di buono agli altri, e quanto gli altri sono per noi preziosi.



Ho preso il treno per tornare a roma, solo per dare il mio abbraccio ad un mio amico che ha perso la nonna. Fuori il finestrino del treno è un tappeto blu la vista che mi allieta il viaggio; civitavecchia, Cerveteri, Santa Marinella.. non finisco mai di esplorare bellezza.


Il parroco in chiesa ricorda l'importanza di amare. Ricorda di come ogni famiglia fatica a restare unita, di come nessuno ha piu il coraggio di dire un si che valga la vita intera, di come figli nipoti sorelle e mamme siano in continuo conflitto.

È fondamentale prendersi la responsabilità in questa esistenza di essere giusti e coraggiosi, volenterosi ed empatici. Kirk Douglas ha espresso queste parole:" mio figlio non ha avuto la mia fortuna, quella di nascere povero."

Ora che abbiamo tutto, non riusciamo ad apprezzare niente. E ci manca sempre la terra sotto i piedi,non sappiamo dove cercarla la felicità, eppure è li, nel momento in cui decidiamo di dare completamente sé stessi alla causa dell'amore. È qui, in questa stanza il paradiso, non c'è altrove. È qui, nella nostra testa, l'inferno. Che causiamo sempre noi. Se facciamo del male, lo facciamo a noi stessi. E lo pagheremo noi in maniera molto più pesante.


Fuori la Chiesa, una donna che non conosco mi si avvicina con le lacrime agli occhi: " non so per quanti anni siamo stati senza sentirci, ci siamo ritrovati negli ultimi anni. siamo 8 sorelle. Io sono la penultima."

La conforto dicendole che è stata una fortuna ritrovarsi e lasciarsi senza pesi. Lei mi fa un sorriso bagnato dalle lacrime, un abbraccio intenso con il solo movimento degli occhi.

Passo a salutare la signora al forno, i ragazzi al bar, i conigli al parco, simbolo di rinascita. La vita brilla di ogni sua luce, ha milioni di volti, infiniti bagliori, interminabili aspetti.


Tornando in treno, vedo la cupola di San Pietro alla mia destra, mi sembra la più perfetta sfera del mondo.



Arrivo in città, vado alla piazza del Belvedere, trovo giovani comitive e coppiette di adolescenti; mi sembra bella questa gioventù, sana e semplice questa vita dove ragazzi e ragazze si fermano  al bar per fare una cartata, i più piccoli che arrivano in bici su iuna ruota, liberi e sorridenti, poche macchine e tanto gioco in strada.




Dal belvedere scendo alle scalette sotto l'arco e osservo il mare: in quel momento ho la chiara consapevolezza che la soluzione di tutti i conflitti del mondo è l'amore.



Ricevo un messaggio dall'india che mi riempie il cuore.

Da Roma mi comunicano che non ho passato le selezioni per i clown negli ospedali, sembra sia dovuto alla mia non sicura disponibilità per via dello yoga viaggi e volontariato. Sono contento di essermi messo in gioco.e aver.conosciuto un mondo migliore che ogni giorno aiuta il prossimo, e soprattutto, il messaggio che mi è arrivato a seguire ha sopreso e spiazzato il mio cuore.

Un aperitivo nel centro storico, e infine una lezione di yoga con Elisa,(le prime.prove da maestro😀) che mi mostra posture dell'Iyengar.



La cena deliziosa con pasta gluten free fagioli e cavolo nero km 0,  un perfetto saluto ad una giornata ricca di emozioni.

Come si fa a dimenticarsi della bellezza della vita? Torniamo ad essere noi stessi quando ci prendiamo cura del bambino che è dentro di noi. La sofferenza inizia quando ci dimentichiamo quanto sia importante essere felici. Sia per sé che per gli altri. La vera cultura non sono i libri né i viaggi né la conoscenza, la vera cultura è conoscere se stessi e curare l'amor di sé.



Quando iniziamo a volerci bene davvero guardiamo il tramonto con gli occhi di un bambino. È come toccare la sabbia con le mani, si ritorna alla natura.



Una persona che si vuole bene fa bene agli altri, è un bene per il mondo.




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