Destinazione mare.
La vita è una donna libera, nuda. è davanti ai tuoi occhi.
È li per te. Per farsi amare.
Così com'è.
Non come dovrebbe essere.
prendiamo le chiavi di casa, mettiamo in tasca tutte le nostre protezioni per paura che uno sconosciuto entri nel nostro cuore per smascherare tutte le paure che teniamo chiuse nel cassetto.
Nessuno deve vedere come siamo davvero.
Tutti devono vedere come noi vogliamo apparire, non come siamo in profondità, nel nostro intimo e naturale battito interno.
Tutto viene continuamente percepito e vissuto in relazione a come gli altri ci vedono, a come pensiamo sia meglio mostrarci, al bisogno e alla paura del giudizio altrui.
Siamo i primi a condannarci ma guai se un un altro esprime disappunto sulla nostra persona; cadrebbero in un attimo tutte le nostre difese.
Facciamo esattamente l'opposto di un rapporto gentile con noi stessi. Dovremmo aver cura della nostra natura, accogliendola con amore, e meno cura del giudizio altrui. Non perché non abbia importanza, ma perché non dovrebbe avere potere di condizionamento.
Noi invece badiamo continuamente ad essere accolti, accettati, amati, cercati, desiderati, ammirati, rispettati, riconosciuti, esaltati. E non lo facciamo con noi stessi.
In balia di un tormentato disagio dovuto ad aspettative e conquiste, finiamo stanchi a fine giornata senza aver mosso un dito.
Abbiamo il potere di trasformare il nostro sguardo sulle cose. Una proiezione libera da condizioni esterne ci spiana la strada su pensieri puliti, non inquinati da delusioni figlie di attese che non dovrebbe esservi.
Un cuore buono che non si carica di inutili ed eccessivi pesi mentali, si gode il proprio tempo rinascendo ogni giorno con un nuovo sguardo sul mondo.
Basta davvero poco per sentirsi pieni, vivi, in pace col mondo.
Nessuno è mai davvero solo. È solo quando sceglie di esserlo.
Quando si siede umilmente sulla soglia del giorno a ringraziare un nuovo sole, comprende la straordinaria maestosità di uno spazio che riguarda tutti.
Uno sguardo che non lascia sfuggirsi neanche un ombra tra gli alberi, che trova l'universo nel gioco degli opposti, nell'intreccio di due volti, può mai sentirsi solo?
Siamo soli quando desideriamo tutto a beneficio della nostra persona e niente sembra mai come vorremmo.
Se facciamo il nostro, ogni giorno, che importa come ci guardano gli altri?
Anziché riempirci di colpe per ciò che non è stato fatto, non è forse più semplice farlo adesso?
Se una cosa posso farla, perché mi preoccupo? Se non posso farla, perché mi preoccupo?
Tutte le paure e i dolori sorgono quando temiamo di non piacere, di non essere stati giusti, all'altezza.
Basta spostarci ad una lieve distanza per guardarci con tenerezza e agire senza pensarci troppo.
Soffriamo perché siamo sempre troppo severi con noi stessi, non ci perdoniamo.
Non siamo piu degli altri, ne meno. Siamo parte. Ognuno è una storia di amore.
Il mare mi rilassa al punto che diventa naturale ritrovare me stesso.
Mi accorgo di quanto sia preziosa e bella una vita tranquilla.
In moto, guardo la pontina e le macchine andare via da Roma. Basta poco per sentirsi in viaggio. Non è spostarsi. È guardare fuori mentre ti apri dentro.
Arriviamo da celori a torvajanica, ci fermiam per la strepitosa pizza rossa piccante.
Parcheggiamo la moto, parlo con l'amico che sorveglia i posti; mi racconta dei suoi 12 anni vissuti sorvegliando le auto e le moto.
A capocotta, l'aria, alle 10 di mattina, è quella di un'isola incontaminata.
Poca gente, una spiaggia immensa bianca che si specchia su una tavola blu che invita a bagnarsi.
Prendo il caffè, guardo il mare e mi godo un momento che ho sognato per mesi.
Mi sdraio felice sulla sabbia, incrocio le gambe davanti alla meraviglia.
Daniele mi presenta le sue amiche, ci stendiamo ascoltando la musica del chioschetto che allieta questa pace con oasis e smashing pumpkins.
Siedo in riva, mi rinfresco, poi con Daniele troviamo Il coraggio di buttarci in acqua.
Un tuffo nella libertà sconfinata che fa sentire la vita come fosse una vacanza.
Nuoto in questa immensità.
Io e Daniele ci raccontiamo e confidiamo mentre le onde dolcemente ci sfiorano il petto.
Arriva Marco, ci facciamo una birretta al bar contemplando la magia di una giornata speciale e l'idea che non serve viaggiare per sentirsi in vacanza.
Frutta, pizza, mandorle.. racchettoni, tuffi, risate e sensazioni di infinita gratitudine.
Arriva anche Simone, felice di raggiungerci.
Tuffi in mare, racchettoni, scambiamo riflessioni su questi strani giorni, sulla difficoltà di vivere con semplicità, contenti di ciò che abbiamo.
Arriva anche Serena e una sua amica, Brindisi e goliardia in comitiva, mi è mancato tanto tutto questo stare insieme, godendosi la compagnia e il mare, le dune sotto le nuvole, la sabbia calda, le gambe che si abbronzano, la pelle che pizzica, il viso che scotta, gli occhi che brillano, la luce del cielo, la schiuma che arriva a riva, la bibita fresca affacciati sulla spiaggia, la testa sott'acqua, lo sport a piedi nudi, il blu dell'estate, le emozioni della vita felice.
La gente comincia ad andare via, il vento è fresco, la musica accompagna il sole verso il mare, tutto è armoniosamente in sintonia, mi incanto a vedere il mare calmo, i cespugli di Capocotta, la riserva naturale libera e rilassata che offre ai romani una giornata che aspettavano da mesi.
Un'atmosfera familiare e serena, una spiaggia grande e pulita, gratuita e libera.
Come mio primo giorno di ritorno a casa, non potevo chiedere di meglio.
Sono grato a questa vita, che ancora mi sorprende.
A questo mare grande. A questo sole forte come un leone, a questa serenità che quando è condivisa rallegra il cuore e rimette a posto ogni cosa.
Ah, dimenticavo.
Mi manchi.
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