Viterbo.

Ci sono posti in cui posi gli occhi.



Li lasci appesi in un angolo, come un amante che torni a prendere.

Quel luogo attende anche anni il tuo ritorno, ma sa di rivederti.

Lascio le gambe lungo una dolce attesa servita da un delicato sole.



Poggio la testa sullo zaino, mangio una pesca, poi apro il libro.

Tra i sassi dei binari e le scritte sbiadite dai viaggi, volgo tutta la mia attenzione al fascino delle stazioni.

Punti di incontro, sale di attesa, ritrovi partenze e ritorni, baci di addio e viaggi di speranza, qui si muove l'uomo, in cerca di un mondo fuori da sé, aldilà del finestrino.



Ogni volta che siedo per guardare fuori, cerco di conoscere ciò che non so, non è solo il viaggio la mia destinazione, è la ricerca, il momento, la magia di un attimo, il fiore, il Palazzo di fronte, uno sguardo.

Si va non tanto per conoscere il mondo, quanto per sapere di sé, per vedere ciò che non si è mai visto, che non si è mai conosciuto.

Scrivo poggiando la penna sul finestrino, il mondo si muove e mi trascina con sé, sono all'interno di un libro che parla di vita, sono uno dei personaggi descritti dalle cose che vedo.

Etta james accompagna le immagini che scorrono fuori, entro nei quartieri popolati da anime sottratte dal sogno, scivolo tra le finestre abitate da chi non riesce a liberarsi dalle storie decise da altri.

Gli animali attaccano quando hanno paura. Una costante condizione dell'animale è ansia e paura.

Abbiamo la libertà totale di cambiare la nostra mente. Nessuno può dirci cosa pensare.

Ogni mattino è una fortuna essere svegli, in piedi, vivi. Un gioioso GRAZIE ad ogni risveglio ci cambia la vita.

È prezioso ogni giorno, ogni secondo, ogni respiro del mondo.

Ogni creatura, ogni dolore, è parte del nostro vivere.

Arrivo a Viterbo,

Cuffie, Canon, zenzero.

si parte.

Torno tra i viali del centro storico, raggiungo quelle vie nascoste che mi hanno tanto affascinato.









Il quartiere san Pellegrino ha un volto antico e un anima inquieta. Archi, balconcini, chiese, la desolazione dei negozi chiusi e i ristoranti vuoti lo rende ancora più fuori tempo.



Mi lascio andare tra i ponti, alzo lo sguardo verso i tetti, le finestre, le porte i cancelli e i giardini, sono solo a spasso tra i ricordi e la storia, tra me e il mondo, fischietto rilassato, in viaggio.



Falegnami, panni stesi, piazza del Gesù, piazza della morte, via del Pellegrino, piazza del Pellegrino.

Qui passa la via francigena, un tratto che ho fatto proprio partendo da qui fino a Roma, ci sono continui richiami al cammino, sia per l'accoglienza che per mangiare.

Mi fermo a piazza San Lorenzo, entro nella chiesa e cammino nella pavimentazione romana, ammiro le opere, mi affaccio sulla piazza che è stata conosciuta nel cinema grazie a Welles e Fellini.












La felicità si veste di questi momenti.




Guardo gli operai che stanno sudando sopra i tetti del palazzo dei Papi, e la vedo anche li, nei loro sguardi affaticati ci ritrovo la luce delle cupole che girano intorno.



Mi siedo a mangiare la frittata di patate preparata da mia madre, con tutto l'amore del mondo.

Una signora passa e mi augura Buon appetito!

Sono pochi i passanti, è il centro storico di una città, eppure sembra tutto spento.

Piazza delle erbe, chiesa sant'andrea, mi fermo a Santa Maria nuova. Medito accendendo una piccola candela. L'interno è uno spettacolo da ammirare.












Mi fermo per un caffè, cammino mangiando una mela, vago tra i palazzi storici, e infine decido di fare una sosta proprio davanti ad un angolo architettonico perfetto per un aperitivo.



Casa Poscia ha una sua storia romantica, e un elegante scorcio che invita a fermarsi.



La   bella Galiana risiedeva in questo gioiello di architettura medioevale.




Il bar si chiama happiness, la signora difende questo nome con tenera gentilezza.

Mi prepara un fresco aperitivo come degna conclusione di una giornata vissuta con me stesso, splendendo di gioia e gratitudine come se stessi tra cento.



La via dell'equilibrio è quella di non isolarsi senza però mai rinunciare alla pazza gioia dei viaggi solitari.



Quando ritrovi la pace è inevitabile che non puoi condividere le giornate fingendo di essere ciò che non sei più.

Amore è anche saper curare la libertà di scelta e di pensiero, vivere coerenti a sé stessi, fino in fondo, sempre di più.



Incanto.

Mi incanto davanti alla stazione.

In attesa del treno, osservo l'erba ai lati, il sole calare, sento il fresco tra le gambe, il vento sul viso, la luce si posa negli occhi, è lieve il passaggio di un secondo.

Come un ballo di felicità gli occhi, pieni di allegria immotivata, si spostano da una luce all'altra.

Ogni luogo apre dentro il nostro cuore nuovi sguardi, luci diverse, sentieri mai esplorati.

Gli incontri sono stazioni, ci indicano le mete, sta a noi scegliere la nostra.

Se ti soffermi, se fai attenzione, tutte le piazze hanno un'anima.

Quelle piccole, mi invadono di curiosità.

Incastonate in un angolo, sotto un balcone, puoi rintracciarne l'amore.

La fantasia che si dedica nel fare di un piccolo angolo di mondo un luogo per accogliere gli altri e farli rilassare.

I vasetti fuori il bar, un portone antico, gli scalini dipinti, i sorrisi gentili di chi porta bevande, i saluti di chi si incontra, i gesti, l'aria che si respira.

Ogni luce è diversa, ogni piazza ha La sua storia.

Un muro racconta la  sua vita, le crepe di casa ne svela i dolori, la luce deche entra in casa, le donne vestite di nero, il caffè al tavolo, ogni cosa che passa scrive pagine di quel luogo che cambia.




Camminare insegna a prenderti per mano. Insegna a fregartene di ogni cosa che non ti serve più. Pensieri, oggetti, passato, futuro, paure, desideri. Tutto al secchio.

Camminare insegna a sentirti libero. Sei quello che sei. Puro come alla nascita, senza quello cui abbiamo imparato a credere, senza pensieri, sei vita dentro la vita, niente mente, solo cuore.

Arrivi coi piedi sulla terra, impari a volerle bene, anche quando poggi la scarpa, nessuno nasce col desiderio di guerra.

Ogni passo che facciamo nel mondo è uno scalino per salire in cima, per sentirci meglio, per guardarci dall'alto.

In compagnia della tua anima sei invincibile. Solo chi teme la propria verità cede alle distrazioni, si separa per proteggersi.



Finisco sotto la doccia, un saluto al sole prima di cenare e rilassarmi grato ad ogni cosa che vivo.




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