come si guarisce?
camminare e scrivere, porgere le mani all'altro, curare le ombre dentro di sè con una promessa di amore, di resa alla Luce che è dentro di noi e aspetta solo che le tendiamo la mano. come una donna che si arrampica sulla roccia e attende che il compagno la aiuti a salire insieme.
Promettere alla Vita di Affidarsi vuol dire fare attenzione a cio che sente il cuore, a ciò che vuole il Cielo.
Le mie prime camminate le ho fatte con mio Nonno, credo sia stato lui a trasmettermi questa passione.
Mi portava a vedere le ville del quartiere, andavamo per i negozi di giocattoli, mi riempiva di figurine panini e poi proseguivamo a camminare. Mi accompagnava a scuola la mattina, mi faceva trovare il cornetto caldo che infilava nella cartella e quel sacchetto della pasticceria era come un talismano della felicità.
quei suoi gesti cosi teneri e pieni di amore mi hanno fatto sentire speciale, amato.
mi portava a quarto miglio, alberone, allo statuario, dove conosceva gli amici "stagnari", " annamo da tonino!" mi diceva sempre. ricordo ancora le sue risate grasse, l'amore per gli utensili, si piegava con la sua tuta blu dentro quel mondo di cose meccaniche che non capivo, la sua cassetta degli attrezzi era un negozio dove potevi trovare la soluzione ad ogni problema.
Amavo girare con lui e perdermi nel suo mondo, amavo sedermi al suo fianco mentre leggeva il Paese Sera, ogni Lunedi. Occhiali sul naso, dito alla lingua prima di girare pagina, parolacce colorite al politico di turno. Gli chiedevo della guerra, delle guerre, e lui mi rispondeva sempre ... " è tutta colpa degli americani. " La sua libreria era di quelle che ancora oggi trovo elitaria e all'avanguardia, impegnata e sociale, socialista e rivoluzionaria, quella libreria andava a cercare le risposte ai dilemmi della società, la politica per mio nonno era lo specchio dell'uomo moderno, ne ritraeva fedelmente ogni sua debolezza.
si dice che in questa vita possiamo esaudire i sogni dei nostri antenati e che, se un dolore di un parente morto è rimasto appeso.. noi ne registriamo la memoria e ne portiamo il peso finchè non lo abbiamo sciolto.
liberando i nostri blocchi inconsci possiamo liberare le catene che imbrigliano interi ceppi familiari.
un abbandono, un rifiuto, un tradimento, una morte, un mancato amore, tutto si ripresenta finchè non lo portiamo alla luce, e facendolo emergere al sole, ne penetriamo la storia e il legame con la nostra, ne percepiamo il blocco che interrompe il flusso, e portando questa memoria al cuore, tutto si scioglie.
portiamo il peso di dolori che non capiamo, malattie e sofferenze di intere vite dovute a blocchi antichi e memorie sepolte che tornano a farci visita.
le nostre madri rappresentano il lato sinistro del corpo e i reni raccolgono le lacrime che non siamo riusciti a versare, ci prendiamo un nodo alla gola per una madre che non riusciva a parlare da piccola, teniamo tutta la vita un emicrania per un senso di colpa registrato da chissa quante vite, ci esplode un polmone per una tristezza antica che non riusciva ad esprimersi e trasformarsi.
teniamo in vita dolori antichi, ce ne facciamo carico e spesso il peso ci porta ad ammalarci, a non accettare il fluire della vita, restiamo aggrappati al passato non solo nostro ma di un intera famiglia animica. La paura ci svuota il corpo di energia vitale e da questa emergono malattie delle vie urinarie, mancanza di difese immunitarie.
siamo legati da un filo sottile ai nostri genitori, parenti, nonni, antenati.
Mia nonna si è ammalata per aver vissuto una vita di dispiaceri, ma lei sapeva gia da prima che si sarebbe preso il carico di quel dolore molto piu antico, che riguardava i suoi avi.
Il vero perdono è una via di guarigione, non tanto per il fatto in sè di liberarsi dal rancore o di liberare l'altro dalla colpa, ma perchè proviene da una comprensione profonda che siamo tutti legati e tutti cerchiamo il sollievo da un peso sul cuore che ci fa vivere con fatica e paura.
Un padre che non riusciamo a perdonare ci farà vivere con difficoltà economiche e relazionali, perchè la sicurezza che chiedevamo in lui non l'abbiamo trovata in noi e finche non ci facciamo pace resteremo appesi ad una ciambella senza riuscire a nuotare con le nostre braccia.
Quando veniamo abbandonati si spezza un equilibrio, il sogno di amore che avevamo da piccoli si frantuma in mille pezzi e per ricomporlo non bastano mille vite, andremo vagando di vita in vita, di relazione in relazione cercando di vendicarci di quel torto, ci mettiamo dall'altre parte della barricata, abbandoniamo noi o cerchiamo storie in cui veniamo abbandonati. Riproponiamo in eterno quello schema, finchè non mettiamo fine al conflitto interiore e scegliamo di vivere in pace, con il cuore svuotato da sanguinamenti antichi e aperto come un lago agli eventi della vita.
ma il partner, non è il tuo genitore, ne il tuo nonno, non puo coprire un vuoto che solo tu puoi riempire con il tuo amore, prendendoti la totale responsabilità.
Le ferite ancestrali che circondano da secoli intere famiglie animiche possono essere sciolte da una sola anima che ha il coraggio di spezzare le catene mettendosi nel mezzo del fuoco e bruciando tutte le ferite con la consapevolezza che non c'è piu nulla da farsi perdonare ne in cui aggrapparsi, tutti gli eventi dolorosi le perdite e le sofferenze possono essere comprese accettate e lasciate andare con la forza di chi vede in quegli eventi la via della guarigione.
Restiamo in attesa di persone che non tornano piu per cicli karmici ininterrotti, cresciamo senza famiglia, ci troviamo soli e senza nessuno, nasciamo in zone di guerra, tutta la storia del mondo, tutte le vicende dell'uomo sono costellate da morti, tragedie, inganni, tradimenti, paura, potere, ingiustizia, ma all'origine di ogni relazione c'è il desiderio di liberare le nostre emozioni. Tutto ha origine li ed è li la liberazione. Siamo qui per entrare in relazione, per la relazione abbiamo bisogno di far equilibrare il nostro mondo emotivo con quello dell'altro che ha una storia diversa dalla nostra. E' tutta li l'origine dei nostri conflitti, delle paure, delle guerre e delle malattie.
Un uomo che ha un corpo emotivo libero, non avrà paura, non sarà in guerra, non cercherà il conflitto, non sarà vittima nè carnefice, non sarà afflitto da malattie dovute alla tristezza e al risentimento.
è libero dal passato, dai blocchi generazionali, dalle ferite ancestrali, dalle paure familiari e dalle catene karmiche.
Anziche fuggire da un dolore il prima possibile si è prima chiesto ogni volta cosa gli stesse insegnando.
é un corpo guarito, perchè si è arreso al Cielo e si è rivolto al Cuore.
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