Amor Divino
Mentre cammino, respiro, mentre respiro, sono vivo. È il respiro a tenermi in piedi, a farmi muovere, mangiare, parlare, spostarmi, bere, ascoltare, vivere.
In queste sere di autunno, contemplo il cielo stellato, la luna si posa sul fiume e lascia cadere in acqua un riflesso della sua luce.
Cammino costeggiando il fiume ed è colma di pace l'aria. Guardo in lontananza la chiesa di san paolo, poi le luci delle case intorno al parco, gli alberi tacciono in un religioso silenzio, come se mostrassero agli umani la meraviglia di sedere vicino ad un fiume e gustarsi il dolce ascolto della pace.
A lavoro, mi ritaglio dei piccoli momenti per me, cammino in silenzio nella ampia terrazza panoramica, il cielo sopra di me scavalca i palazzi e mostra le colline dei castelli, siedo con gli occhi dentro questo spazio e tutto tace, tutto è beato. Appena fuori, cammino intorno al lago, come seduto davanti un quadro contemplo le forme dei tronchi, sembrano cadere a terra ma vengono sorretti da potenti radici, un radicamento che accompagna verso l'alto, rami che si intrecciano, foglie ai lati, terriccio e fili d'erba, resto ammaliato di fronte a questa danza che avviene ogni giorno ma non sempre sono attento.
Davanti casa, le foglie degli alberi giallo ocra riempiono la mia vista dei colori d'autunno. Le forme che si creano intorno agli alberi sono cerchi geometrici che sembrano disegnati, apposta per posarci lo sguardo, intriso di meraviglia.
uscì di casa, prese il primo treno per Roma, uno zaino piccolo sulle spalle, due grandi cuffia sulla testa, una canottiera bianca e una scritta semplice ' good things' .
sulle braccia abbronzate, tatuaggi che ripercorrono la sua storia emotiva, i suoi sogni.
guardando fuori dal finestrino, ascoltando olivia newton john, si sente per un attimo Sandy, sprofonda nel suo giacchetto di pelle, nei suoi occhi giganti e brillanti, viaggia in quell'epoca a lei tanto cara, balla con john Travolta mentre il suo sguardo si perde tra le distese di verde delle dolci colline toscane.
sogna, guardando i fili d'erba dei campi, quel mondo antico dove i baci avevano un peso, erano il senso di una vita intera, come di un film o una canzone.
Si perde tra i vicoli del centro di Roma, gira la testa da un angolo all'altro, i mercati, i banchi, gli artisti in strada, le fontane, le piazze, i musei, i chiostri... resta estasiata, piena come una bambina che gioca su una giostra.
dipinto dai colori intorno, il suo sguardo si fa colmo delle varie forme, delle varie epoche passate di qui, le tracce di un'umanita vasta e internazionale, ricca di storia e di arte.
entra nelle chiese, posa gli occhi sui dipinti, si lascia accarezzare dai volti degli angeli, stende i suoi pensieri sulle tele e sulle alte raffigurazioni, sposta il suo cuore verso l'alto, come dietro un canto segue le luci che entrano dalle finestre, si lascia travolgere dal senso di stupore, resa.
è una bellezza che la intimidisce, ma la fa sentire forte. Come accolta in casa, protetta da un velo bianco che la ricopre di pace.
siede, chinando il capo verso le sue vans, nere come le ombre che la soffocano, ma con linee di bianco che la risollevano.
scrive alcune righe, piega la mano verso una candela, una luce fioca si posa sulle sue guance appena sfiorate da una lenta lacrima che proviene da un cuore ferito.
dalle sue labbra una voce che non sembra sua sussurra un canto ..
Prima di andare viaSorridi un po'Come per proteggermi da una tua malinconiaCon lo sguardo di chi non è cresciuto a gentilezze…
il chiaroscuro mette in risalto la luce di un Santo,
lo guarda un ultima volta, mette le cuffie ed esce.
fuori, la luce di roma ad aspettarla, come fosse una folla che applaude la sposa che esce dalla chiesa, si sente una principessa che ha ritrovato la sua bellezza, il suo passo.
si perde tra le trattorie e i portoni, i bar e le cantate romane, ride ai camerieri, ai clown, ai turisti, cammina sui sampietrini e beve dal nasone, si sente una guerriera romana che beve alla Fonte del suo cuore, rigenerata da questo sole, da questo Amore per la bellezza, per la vita.
manuel, il mio amico di torino, mi chiama per dirmi che la sorella di sua moglie a roma e vorrebbe vedermi.
non la vedo dal 2008, il matrimonio di manuel in polonia.
li raggiungo a piazza di spagna, lei mi accoglie con un grande abbraccio e una scatola di biscotti polacchi. Come fossi una star, mi riempie di foto, chiede a turisti foto in continuazione, mi porta dal suo gruppo, mi presenta il parrocco che mi offre le castagne, poi mi presenta la guida, una rgazza polacca che parla benissimo italiano.. ." te sei troppo abbronzato, con te non ce parlo."
tutto il gruppo mi saluta e ride. stanno facendo un giro religioso, in diverse città e luoghi santi.
Karolina mi fotografa anche mentre mangio una castagna, ride sempre.
" valerio, grazie di essere venuto, io mi ricordo ancora di quella volta a casa tua, tua madre aveva fatto i frutti di mare, che buona quella cena, porta i biscotti anche ai tuoi. Ho gia mandato le foto a tutta la famiglia e manuel."
mi inoltro per via condotti, cammino libero e beato in questa luce estiva, mi fermo per un caffè in piazza di pietra, il posto che preferisco. Mi si avvicina una ragazza, dolores, collega che non vedo da tanto.
proseguiamo insieme alla ricerca di caravaggio, finiamo alla chiesa di Sant'Agostino, La Madonna del Pellegrino. A volte, il tocco di Caravaggio mi manca come un piatto di pasta, nutre il mio sguardo di bellezza e incanto, nutre il mio Spirito di conoscenza profonda. Mi perdo nel volto della Madonna, nella luce del suo messaggio, del suo candore.
fuori la chiesa, la luce di roma splende. Dico a Dolores che la vedo crescere bene, che sa scrivere ed ha raggiunto una consapevolezza profonda, da donna saggia.
" valè. è la sofferenza ad aprirti la strada, perè tu, quello che scrivi è bellissimo. Hai un'anima profonda, ma l'hai sempre avuta. Ricordo ancora una tua dedica per me, era il 2009, peccato che l'ho persa. "
mi scrive Pernille, la danese conosciuta in marocco.
" valerio, ancora penso al nostro incontro.
Mi sento fortunata ad averti conosciuto."
mi vedo per un caffè con Antonella, la guida trekking che vuole associare yoga a camminate in natura.
Una donna con un figlio grande, una casa nel verde e la voglia di crescere ogni giorno, sognando progetti in natura, coinvolgendo le persone a stare insieme.
proseguo per il parco degli acquedotti, mi inoltro tra gli alberi, gli orticelli, il giardino delle farfalle, le mura romane, gli archi, le donne corrono, i cani cercano sempre qualcosa, mi nutro di questo benessere nel verde, cammino nel silenzio, mi coloro di verde, di pace.
mi vedo con mio padre, camminiamo per il centro, arriviamo a fontana di trevi, mi mostra dove lavorava nonno, mi fa vedere la zona dove andava a consegnare la posta, poi il negozio dove portava mamma a scegliere le scarpe. Lo abbraccio, entriamo in Sant'Andrea delle Fratte, poi ci fermiamo per un caffè al Pantheon, un ragazzo brasiliano ci scatta una foto, mio cugino dalla germania ci chiama per vedere dove stiamo.
Sediamo a piazza Navona, papà mi racconta della sua adolescenza, degli amici e delle serate folli, gli amici morti, chi andato all'estero, chi finito a fare rapine, chi nella droga, chi ancora adesso, un suo amico come quando avevano 14 anni.
" me so tanto divertito, quel periodo lo ricordo sempre col sorriso, ne facevamo tante, ogni sera facevamo un danno, eravamo matti ma quante risate se semo fatti!!"
lo guardo, lo ascolto, mi sento grato di stargli accanto, adesso, in questo momento, vederlo felice di parlarmi di se, vederlo brillare nei suoi occhi belli come perle, nei suoi racconti. guardo la Fontana dei 4 fiumi, i balconi, i pittori, i turisti in giro, tutto splende, tutto sembra parte di una bellezza che appartiene al cuore, un cuore piu grande, L'umanita intera tenuta insieme da un filo sottile, invisibile, percepito da pochi, un Filo che da altri mondi sostiene e tiene tutto vivo, legato.
prima di salutarci, a Piazza di Spagna, guardando la fontana mi chiede di passare a casa. " tua madre se ne more di vederti, vederla cosi mi fa tanto male, non mangia e fuma tanto."
ci abbracciamo, cammino fino a casa, un messaggio di Marta mi scuote il cuore.
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