Rientro
" il problema non è mai li fuori, ma in come guardiamo le cose. Se restiamo presenti a questo istante, la testa non può andare da nessuna parte se non in quel piccolo spicchio di luce che ci attarversa, negli angoli dei balconi, e trovare bellezza anche in un cavo di rete. Guardando al cielo, non alle nuvole che passano. " aryan, new delhi.
" sono sicura che uscirò cambiata da questo viaggio, non so come riprenderò la vita di sempre dopo 6 mesi lontana, ma non vedo l'ora di vedermi in quello che facevo prima, con una me migliore."
Sul viaggio da checchouchen, rifletto contemplando la vita nelle campagne e nei villaggi. Qui è rimasto tutto intatto, è la stessa vita di 80 90 anni fa, molti direbbero che sono indietro, io ritengo che qui la globalizzazione non li ha toccati, è la vita autentica come è sempre stata, tipica, coi chioschi e il pane nella carta, con le frittelle in busta e le cartelle di scuola fatte dalle nonne, con le sedie nel mezzo dei campi, è tutto come una volta, come se il tempo non li avesse raggiunti, non ci sono palazzoni, non ci sono bambini al telefono, non ci sono centri commerciali, è solo vita essenziale, lavoro nei campi, chi produce pane chi cuce chi scalpella, chi vende patate carammelle oggetti di culto, piatti di ceramica, tutto ogni giorno tra gente che si vede ogni giorno e vive insieme, condividendo il suolo, uno spazio condiviso, un pezzo di terra con le sue tradizioni, le sue meraviglie. Stanno costruendo nel deserto campi da golf per i turisti e lo spreco di acqua è tale che i contadini soffrono la sete e le famiglie non hanno acqua tutti i giorni, e per lavare le auto sono aperti due tre volte a settimana.
Ritorno a fes, appena arrivo nel quartiere dove ho trovato una stanza mi accorgo di aver scelto la giusta posizione per lasciare il marocco. Appena il taxi mi lascia in strada, mi inoltro in un viale tra gli alberi da dove intravedo tanta vita brillare nel cuore di una piazza. Al centro bambini fanno una partita di calcio, ai lati signori anziani siedono e fumano, rilassati incrociano le gambe, il fez come copricapo, abiti bianchi e lunghi. Sotto gli alberi, la bellezza di donne robuste che conversano e ridono, la luce del tramonto sulle mura color sabbia mi lascia incantato, resto fermo ad ammirare questa magia. Una rqgazza mi vede assorto, rapito da questa bellezza, questa gioia di vivere insieme, di stare in strada.
Qui non ci sono turisti, sono io tra i marocchini, appena prima di entrare alla città vecchia, nella madina.
Arrivo alla camera, conosco subito una ragazza inglese che gira in marocco da un po, ha avuto una storia con un ragazzo di milano, che non le è piaciuta. Ora vive a Bristol, dopo il marocco andra a stare per un po in spagna, è biologa marina, al momento disoccupata, ha deciso di prendersi un po di tempo per se, non sa cosa farà. " viaggio spendendo il meno possibile. " Bionda, un piccolo anello al naso, un sorriso ampio quanto le sue spalle, gentile, dolce. Mi da il suo benevenuto in marocco, si presenta.. stringendo la mano con decisione.. piacere valerio, sono Eloise.
Vado a vedere la terrazza che affaccia sulla città.
Conosco una ragazza danese che ha la gamba fasciata, sta facendo in bici dalla danimarca al marocco. Viaggia da 5 mesi. In terrazza rivedo una ragazza della repubblica ceca vista a chefchaouen. Conosco un ragazzo di Delhi, che lavora viaggiando come nomade digitale senza che il suo capo lo sappia. Lavora come informatico. Mi guarda la maglia che ho con gli occhi di budda e mi mostra la sua, con il volto di budda. Ride, mi chiede se faccio yoga, visto il mio modo di sedermi sul cuscino. Parliamo dell' india, del nord, della magia di vivere a dharamkot, un villaggio sull'himalaya dove si respira pace e armonia tra gli abitanti e i viaggiatori. La ragazza danese, pernille, sta leggendo un libro.. " il libro del dharma." Mi parla di questo autore e del suo viaggio in asia che gli ha cambiato la vita. " sentivo te che parlavi di yoga e delle tue esperienze in india. Un giorno passando in libreria mi capita questo libro sotto gli occhi, mi affascina il suo modo di scrivere, e come abbia intrapreso un percorso di amore, non solo yoga e Meditazione, ma amore, trasmettendo da occhi occidentali una visione orientale della vita.
La guardo.. è alta, bella, luminosa, forte, autentica, solare, gioiosa e calma.
Le dico che il corpo segnala dei messaggi alla nostra vita, non è un caso il suo libro, non è una caso che sia la gamba sinistra, di ascoltare i suoi messaggi, di integrare il suo bellissimo femminile che forse ha tenuto troppo nascosto ma che io, "anche senza conoscerti, vedo risplendere."
Fa il giro del tavolo.. " vengo a sedermi vicino."
Siede sul divano e inizia a parlare.. mi racconta la sua vita, io sono emozionato a leggere dentro i suoi occhi un anima meravigliosa.. che cerca amore da una vita.. ma lo cerca fuori, non sa che ne è piena.
" a proposito di yoga, un giorno, quando ero giovane, ho avuto un' ispirazione. Ho capito che volevo insegnare yoga, e sarei andata in india. Ma prima di questo, non so perché ti sto raccontando la mia vita" e ride. Di un sorriso bellissimo.
" mi sono innamorata di un americano e sono andata a vivere negli states ma non avevamo un soldo e lui non si muoveva di un passo. Cosi ho deciso di andarmene, coi soldi che mi erano rimasti, per viaggiare in India e formarmi come insegnante. Avevo trovato una connessione con me stessa, non solo a livello fisico e mentale, ero rinata. Tornata da li, non so cosa sia accaduto, ma quella connessione si è persa. Mi sono iscritta a medicina. Ora lavoro per una ong che si occupa di ambiente, ma ho smarrito la strada. Ho deciso di fare questa esperienza per stare sola, con me stessa, una bici, una tenda, la natura, la solitudine e gli incontri, le difficoltà, la vita, salite discese, tutto. Sono io a scegliere. Sto sempre di corsa e mi pongo continui obiettivi che poi raggiungo, ma non mi fermo mai. ho perso l'ascolto di me. Voglio ritrovare quella connessione con me stessa."
Le dico che quello che deve ritrovare è solo un po di silenzio. " da quello che sento, tu hai gia tutte le risposte, sei consapevole e molto centrata su cio che vuoi e non vuoi piu. Devi solo sbarazzarti del giudizio che hai su di te. Guarda quanto sei forte, l'esperienza che stai facendo non è da tutti. Ti stai mettendo alla prova anche andando oltre le tue forze, pur di andare a fondo dentro di te, per non fuggire piu. Se c'è qualcosa di passato da sciogliere, osservalo, accoglilo, accettalo. E poi Lascialo andare. Lascia andare tutti i sassi che sono ancora dentro, quello che resterà è solo te stessa. Pulita, libera, piena di amore. Hai gia tutto. Non aver paura. Affidati all'universo. Non possiamo sapere tutto. Possiamo solo arrenderci a qualcosa di piu grande che Sa tutto cosa è meglio per noi. "
Un ragazzo tedesco viene a salutarci, prende la chitarra e suona dolcemente una canzone francese. Davanti a lui, tutta la città. Al tramonto i canti delle moschee riempiono questa terrazza e la citta intera di magia e incanto. una luce pazzesca dal cielo si piega intorno ai palazzi, i gatti siedono in silenzio agli angoli dei tetti. La ragazza di bristol piega il viso ridendo a questa meraviglia, posa la guancia sinistra sui palmi delle mani, dal cornicione contempla la pace che riempie i nostri volti di silenzio, i nostri occhi di bellezza.
Una ragazza cinese, alcuni italiani, due francesi, un misto di mondo che si ritrova in una stessa grande sensibilità. Sentire la vita dalla parte del cuore.
Mi perdo per le vie dei bazar, solo nella medina tra gli abitanti di fez che fanno la spesa, mangiano, corrono, ridono. Nessuno parla inglese, assaggio le prelibatezze in strada, scherzo con la loro sempre amorevole accoglienza.
Al rientro, mi sdraio in terrazza, raccolgo la sensazione di freschezza e tranquillità. Guardo la città dall'alto e saluto il marocco con un ultimo sguardo. faccio un te con il proprietario.
Mi racconta di aver vissuto 7 anni in America.
" ho 42 anni, ne avevo abbastanza delle feste. Ora qui faccio business poi ci torno. Sono single, il marocco sta cambiando. Esco con alcune ragazze ma senza impegno. Siamo 8 fratelli, 4 non sono sposati. Ognuno fa la sua vita, le ragazze portano ancora il velo ma è piu cultura che religione, non vogliono rompere con una tradizione familiare. Ma loro sono libere, escono con chi vogliono."
Vado a dormire, cotto.
Al risveglio, scrivo e faccio colazione. Poi vado in terrazza. Dove ritrovo pernille e aryan, il ragazzo indiano. Restiamo un ora a parlare di relazioni, epserienze, cambiamenti, viaggi, difficoltà nelle nostre vite di ogni giorno a trovare conversazioni come queste, tra persone che si capiscono al volo, che hanno imparato a vedere la bellezza del momento presente, anche in una semplice finestra o in un albero, senza farsi inquinare dal passato o dalle ferite. Un ora che non dimenticherò facilmente. Davanti lo sguardo di tutta la città che silenziosamente inizia a svegliarsi.
Saluto la ragazza inglese che partirà per madrid poi per i baschi evitando le grandi città.
Faccio due passi accompagnato da un ragazzo del quartiere che saluta i bambini che giocano e corrono da un marciapiedi all'altro.
Questa è una zona molto povera, ma vecchia, viva, piena di atmosfere diverse, luci, fumi, incensi, palloni che volano tra i negozi.. non puoi distrarti un attimo, non puoi restare immune da questo ritmo giocoso e allegro.
Alcuni ragazzi si lavano e bevono dentro una piccola fontana.
Prendo un pane al sesamo, qualche frittella, utimi souvenir.
Quando rientro, saluto gli italiani, questo senso di famiglia, questa vita condivisa mi emoziona il cuore. In mattinata, aryan l indiano parlava del film into the wild, quando gli mostro il tatuaggio ' felicità è reale solo se condivisa. 'si commuove e mi abbraccia. Mi racconta della depressione che ha attraversato, di un viaggio iniziato con le medicine e passato per le alte vallate del Ladak, dove un assaggio di LSD lo ha portato a sentirsi cosi connesso alla natura da non sentirne piu la separazione.
Karim mi aspetta per andare in aereoporto. Pernille mi segue, facciamo una strada insieme, si appoggia al mio braccio e ci perdiamo tra vicoli stretti stradine e scalinate. che terminano in un chiostro di arte araba che ci incanta tra colonne ed archi. Ma realizziamo di esseci persi davvero. Iniziamo a ridere di cuore... lei mi ricorda che ho un volo a breve.
Uscendo dalla medina, un immagine mi accarezza la pelle, karim prende sotto braccio il signore che mi deve portare in aereoporto, anziano, scurissimo, con un fez sul capo. Lancio un bacio a pernille.. che urla ..." non ho il tuo numerooooo!!!" Le rispondo che ce lo siamo scambiati la sera prima.
Prima di arrivare in aeroporto una scena ferma il mio sguardo. Al semaforo, un ragazzo che non muove le braccia ed ha difficoltà con le gambe, chiede elemosina. Due bambini, da dentro una macchina, saltano e sbattono sul vetro per chiamare la sua attenzione. Aprono il finestrino, lasciano dei soldi, lo salutano ridendo. Lui si inchina. Io mi commuovo. Penso alla grande anima della madre che guida l'auto, che guida la vita di questi due angeli.
Baba, il signore che mi porta in aereoporto, è cosi felice di avermi portato in tempo che ride di cuore, con pochi denti. ha spinto tutto il viaggio un furgone vecchio malconcio che fatica ad accelerare, pur di portarmi in tempo, litigando con altre macchine che non lo facevano passare.
Vorrei abbracciarlo, gli do una pacca sulla spalla per dirgli grazie dal cuore. In un mix tra marocchino e francese mi lascia l'ultima voce di questo mondo che mi è entrato dentro: " io e te, non importa che nome abbiamo ne che nazionalità, siamo uniti a Dio, Allah. Tutti, io te e tutto il mondo, siamo tutti figli dello stesso Dio. Siamo tutti uniti. "
Lascio il marocco con il cuore commosso.
Mi arriva il messaggio di Pernille:
"Valerio, grazie. Sono davvero felice del nostro incontro, per quanto breve. Sentivo che stavi parlando al mio cuore nelle nostre conversazioni. Mi hai ricordato la mia luce. Forse hai un forte talento per questo. Ti auguro ogni bene per il tuo viaggio. Grazie per aver condiviso la tua bellissima energia."
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