SELF COMPASSION
ho negli occhi la mia ultima notte in marocco, le ragazze inglesi che mi mostrano un ballo, davanti al mio letto, io che le guardo .. e loro che saltano, ridono, piegano le gambe e alzano i glutei, si voltano verso me e ridono!
vita, vita che mi entra negli occhi e ancora una volta mi scuote, mi chiama, mi invita a festeggiare.
poi mi torna in mente me che entro in marocco il primo giorno con una leggerezza che fa danzare le stelle nel firmamento del cielo. la chiamata con manuelina, di quelle che ti fanno battere il cuore, con le lacrime trattenute, la hostess mi strappa il biglietto mentre io emetto un suono che risolleva tutte le paure del mondo: TI VOGLIO BENE! chiudo il telefono e salgo sull'aereo, con gli occhi posati sul cielo dietro le ali che portano vite a conoscere altre vite, occhi che entrano dentro altri per riscoprirsi essere un solo grande occhio.
mio padre dall'aeroporto mi porta direttamente dentro un luogo di pace a meditare per 3 giorni, prima di lasciarmi apre le braccia : ma io dico, dopo il viaggio dovevi fa pure sta cosa, non te potevi riposa?"
- a Pà, perche non vieni con me una volta, ti rilassi e non pensi a niente!"
ride, lo abbraccio forte e lo ringrazio per tutte le volte che c'è stato.
appena scendo, francesco, col suo sorriso indiano e gli occhi che brillano, mi abbraccia.
camminiamo fino a raggiungere tutto il gruppo.
a cena li guardo tutti, antonio che mi sorride, marina, marta, valerio, massimo, stefano francesco david andrea giampaola enza .. sono di una bellezza che forse avevo dimenticato, è cosi bello questo trovarsi insieme, questo calore, questo desiderio di amore, di stare insieme dentro al cuore, dentro di sè, stringendosi la mano, camminando insieme, ognuno con la sua storia, è un viaggio lento, che si fa insieme.
è un parco che splende nel cuore dei castelli, una macchia verde abitata da ulivi, pini, castagni, noci, sentieri e casali in legno, una dimora in cui sedere e respirare pace.
è la prima volta che torno da un viaggio e non vado a casa, è la scelta migliore che si possa fare. dare il giusto tempo alle emozioni di prendere spazio ed uscire piano, darle voce, lasciare che escano e portino fuori tutto cio che vogliono comunicare. le emozioni sono quello che la vita vuol mostrarci, immagini attraverso le quali la vita ci apre il cuore e lo colora. non sono altro che dei messaggeri del suo amore.
qui, in questi 3 giorni, ho posato lo zaino e tutte le resistenze, il viaggio ti fornisce un paracadute che ti fa dimenticare la tua atavica paura di cadere.
mi sono lasciato prendere, con la certezza che dentro di me la porta era aperta a tutte le mie vulnerabilità.
la sera, cammino sotto un cielo stellato, coi pini che mi versano il vento e l'aria che mi spettina, un fresco dorato di luce mi disegna gli occhi di uno stupore fanciullo, cammino libero come se quella libertà fosse la prima uscita dopo una vita dietro le sbarre.
di fianco a me, una ragazza alta e atletica, mi sorride, è napoletana, vive a roma da anni, fa improvvisazione teatrale, alla prima esperienza di meditazione, sta facendo un percorso di mindfulness per la riduzione dello stress.
" per me il teatro è come una terapia individuale, ti permette di liberarti da tante maschere, le emozioni escono libere e scopri parti di te che non pensavi di avere."
la meditazione è sempre un ritorno a casa, come questo gruppo di anime belle, pulite, amorevoli.
la camminata sotto le stelle è un invito all'amore. quando torni da un viaggio, quello che è entrato dentro di te, riaffiora nelle cose che dici e che fai, ti accorgi che gli altri prendono la tua luce senza che tu faccia niente.
faccio una doccia tra le piu belle che io ricordi, in camera con me davide e giuseppe, condividiamo i nostri racconti, dormo come un bambino e mi sveglio beato alle 6,30.
meditazione seduta, meditazione camminata.. risvegli veri e propri degli occhi e del cuore, la consapevolezza non ti offre solo uno sguardo nuovo sul mondo, ma ti rapisce a tal punto che non perdi piu nulla di ogni piccola meraviglia, la vita ti si mostra cosi com'è, ed è il piu grande regalo che tu possa fare a te stesso, non solo esserne grato, ma sperimentare quanto porti commozione aver sviluppato un cuore grato e compassionevole. i brividi attraversano ogni minuscola parte del corpo, viaggi per luoghi mai esplorati, nuoti dentro questa estasi, le foglie intorno sono raggi di sole, i sassi che calpesti sprigionano vita, cosi l'erba, i riccioli d'oro che cadono dagli alberi, i frutti, le noci, il sole che penetra tra i rami di un ulivo, gli occhi sono come spettatori in prima fila davanti ad un concerto di musica classica, applaudono senza fiatare.
se resti immerso in questo momento presente non puo piu accaderti niente, nulla potra piu spaventarti e spostarti da qui, non c'è tempo, c'è solo adesso, non c'è ferita ne trauma, sei tu e l'universo ed è sempre un patto d'amore, anche quando brucia, anche quando duole.
ad ogni mio passo, una parte di me cade come polvere al sole, si liberano sassolini ormai vecchi, le tasche tornano nuove, la pelle dorata, i pensieri provano ad entrare per inquinare l'aria, il giudizio quando tu prometti amore a te stesso, scompare, e meno giudichi te meno avrai paura del giudizio. cosa puo mai farti un giudizio quando non sei piu tu a giudicarti? cosa puo piu farti l'altro. se l'altro ti ferisce è perhe sei ancora tu a ferirti.
colazione in rigoroso silenzio.
A pranzo, ascolto le donne in cucina che parlano tra loro mentre ci preparano la pasta con zucchine, sformati di patate, fagioli, fagiolini, frutta, cicoria.
nella loro gentilezza, nel loro servizio, vedo una simbiosi perfetta con il nostro mondo, nel loro mondo ci trovo un amore da insegnare agli uomini, servire gli altri è il gesto piu bello che puoi fare in questa vita, servire con amore, anche senza aver mai meditato un giorno, ti garantisce il paradiso.
nel gruppo c'è una ragazza giovanissima, la trovo seduta a gambe incrociate su una roccia, che scrive. Mi dice che ha iniziato a meditare durante la pandemia, attraverso un applicazione, e questa con noi è la prima esperienza in presenza. Ha 20 anni.
cammino nel parco, ogni angolo brilla, si intravede il ponte di ariccia, dietro il ponte la luce dei castelli, i paesi arroccati intorno, il cielo che si apre per completare lo sfondo.
guardo francesca, camminare a piedi nudi nel parco, o con le infradito, anche quando rinfresca o c'è umidita. " ho scelto di venire in due giorni, il mio ragazzo prima di me, lui è piu mentale, io decido e mi tuffo sulle cose all'istante." Marta invece, con il cappuccio della felpa in testa, si incammina libera per il viale alberato.. " questo parco è magico, ho fatto tutto il sentiero che gira intorno, è una meraviglia."
incrocio Enza, di Bari. " scusami se non ti faccio parlare e spesso ti parlo sopra, non lo faccio apposta."
Antonio mi chiama con le sue lunghe braccia ... " valè, annamose a pia il caffè"
guardo questa umanità camminare tra gli alberi, mi emoziona vedere tante diverse storie legarsi come parte di qualcosa di piu grande, un intenzione di amore che avvolge tutti, anche chi non è qui, chi è lontano da noi, fisicamente e mentalmente. C'è una ricerca di amore che mi commuove, mi accorgo come dentro ogni storia personale ci sia sempre la paura a portare il cibo in casa, ci nutriamo dello stesso piatto per una vita, poi assaggiamo la libertà di volerci bene cosi come siamo, totalmente connessi agli altri, liberi dal giudizio e dalla colpa, dal passato e dal futuro, dal tempo e da ogni identificazione, usciamo da una vita di illusione, ci arrendiamo all'imprevedibile con incrollabile fiducia, sposiamo l'amore incondizionato partendo dall'auto compassione e dalla gentilezza per noi stessi dentro ogni singolo passo, respiro, pensiero, parola.
marta mi racconta dei suoi 3 anni vissuti a Pechino, degli studi orientali e dell'amore-odio per la Cina.
Francesco ha vissuto per 2 anni in una Comune in Toscana, poi ha girato l'italia a piedi, si è fermato in Sardegna in altri ecovillaggi, ora ha deciso di rimettere piede alla vita che aveva lasciato per mettere a posto cose lasciate in sospeso e fare chiarezza sul futuro.
Majda, marocchina, ride quando scopre che sono appena rientrato dal marocco.
con david e francesco, davanti una tazza di te, parliamo di come a volte un gesto o una parola possa cambiare la vita delle persone, porto il mio esempio di come un sorriso ad una cassiera che viene trattata come un numero la fa riscoprire umana, non un robot che si deve difendere dagli attacchi dei clienti. cosi un operatore postale che vive con la testa bassa per paura di essere insultato, quando trova un sorriso davanti che lo ringrzia, si sente utile alla comunità e questo lo fa sentire bene.
andrea, un ragazzo nuovo, mi chiede come fa a portarsi a casa l'esperienza di oggi, quando poi nella vita di tutti i giorni non si respira questa pace ed armonia.
" per mia esperienza, ti dico che quando tu cambi dentro, il cambiamento fuori è automatico. Non puo essere altrimenti. Se accendi l'interruttore, nessuno rimane al buio, se tu emetti luce in te, illumini tutta la stanza. La società fuori rimarrà con tutti i suoi problemi e difficoltà ma tu li vedrai con nuovi occhi e non vedrai l'ora di poter aiutare e portare la luce che hai scoperto dentro te. La signora che mi ospitava in Belgio mi diceva sempre sorridi e il mondo farà lo stesso, mi sembravano frasi fatte, ma non ero pronto per realizzarle, oggi so di cosa parlava perchè l'ho sperimentato. Se ti ami, la vita diventa amore, se sei consapevole di non essere separato, nel dolore altrui ci vedrai il tuo, e ti sentirai responsabile di dare una mano. Basta Una piccola candela accesa per fare luce. "
L'amore per me stesso mi permette di accogliere la vita senza volerla cambiare, agisco con l'intenzione di migliorare. Sono qui per accettare ogni risultato, non chiedo la spiegazione, osservo senza giudicare.
Sono come un bambino che vede la vita brillare dai suoi occhi, ogni forma ogni essere è parte di quella luce, sperimenterò il karma senza fare resistenza, guardero i miei traumi e le mie ferite restando presente, senza aggiungere un solo pensiero, il mio cuore è legato alla mia anima, la vita splende attraverso di me, tutto si colora della mia aura, sono io a scegliere se essere felice nel corpo o seguire i drammi della mente.
Accompagno la paura fuori la porta di casa, le auguro buon viaggio e buon rientro, spazzo via la polvere dei residui e mi ricordo di avere un centro da dove tutto osservo, dove tutto è interconnesso. vedo la realtà per come è, nulla è separato, non c'è nulla con cui identificarmi.
di mattina cammino fino al bar e siedo al sole a gustarmi un caffè. Arrivano francesco ed enza, sorridono.. " che immagine di vacanza trasmetti, sembri un tipo da montagna, seduto su una baita."
lungo il viale siedo a scrivere sotto gli ulivi, cammino e scrivo, rifletto, medito, cammino, scrivo.
le serate di condivisione in stanza, le cene , le colazioni tutti insieme, le chiacchierate allegre sotto il portico, la camminate, anche la pioggia che scendeva al mattino lasciando in terra perle di magia, i dialoghi di gruppo, gli esercizi, le condivisioni, la candele nella meditazione serale, le emozioni, gli abbracci finali, i foglietti e i doni, le scritte, le dediche.
tutto questo e molto altro... sotto il nome della infinita Compassione.
per se e per gli altri, per tutto il mondo, una gentilezza amorevole vissuta per 3 giorni come un allenamento di mente e cuore a costruire un mondo coraggioso, audace, ribelle, libero, gioioso, bambino, inondato di amore.
" tu.. mi sorprendi, ma in realtà sei sempre una conferma per me. La mia vera fortuna è stata quella di incontrarti. Perchè finalmente ho degli occhi in cui specchiarmi.
Mi chiedevo cosa della vecchia vita dovessi salvare.. e cosa della nuova conservare.
E tra quelle cose che vedo in questo mio inizio... sicuramente tu. Sei una persona che fa bene, che mi fa bene. Che sento veramente vicino. Dal viaggio ho riportato a te uno dei pochi regali che ho preso, dopo quelli alla mia famiglia.
Sapevo che stavi li in marocco e ti ho pensato tanto, ma non potevo comunicare con te. Durante il trekking ti ho pensato.
credo di aver imparato che i tuoi ritiri, non sono mai assenze, ma piene di presenza.
Pische, mi manchi. "
Marianna
mi scrive Pernille..
"Mi stai facendo piangere. Non so cosa dire. aver trascorso pochissimo tempo insieme, e tu sei riuscito a leggermi cosi bene."
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