Una promessa d'amore.

 ogni giorno avviene un passaggio in un te nuovo che non è piu quello che ha vissuto la giornata di ieri. 

tu sei un altro, con altre cellule altri occhi altri capelli altra luce.

sei ancorato alle tue emozioni di sempre, ti sei identificato, ma non sei tu. 

sopravvive solo il tuo attaccamento, di quelle cellule, quegli atomi, quelle sensazioni, non è rimasto nulla di vivo. tutto è sciolto. e piu ti ci aggrappi piu perdi la tua vera identità. 

è questo il senso del qui e adesso, perche non esiste altro, devi stare con cio che sei ora, per il tuo te che è in continuo divenire come ogni cosa, per questo si parla tanto di stare nel flusso, perche noi siamo parte del flusso, non è una frase ad affetto per fare colpo, è tutto in divenire, un incessante fluire che non ha confini, nome, non è possibile stabilirne l'esistenza intrinseca perche non è reale, è tutto transitorio e impermanente, l'attimo fugge, tutto va e viene, torna con altre forme, e se ci abbandoniamo a questo flusso che è cio che siamo, iniziamo a vivere leggeri come l'aria che ci passa accanto e ci sfiora per poi andarsene via per altri lidi.


formiamo un carattere con pensieri atteggiamenti meccanismi abitudini.. ma non c' niente di nostro, è solo credenza. il corpo, è impermanente, i pensieri, le emozioni, il dolore come il piacere, tutto va e viene,  restiamo identificati con un nome ed un io che non esiste, tutto è condizionato, il tempo è illusorio, i corpi sono un insieme di cose che formano un accumulo di pezzi che finiscono ad essere polvere. 

tutto è coscienza, anima, energia.

se riusciamo a realizzare in profondità di essere parte integrante di questa infinità, ci apriamo ad infinite possibilità, ogni attimo una nuova certezza, una nuova vita, un nuovo me e un nuovo te, non mi ancoro a niente e sono aperto ad ogni nuova scoperta, consapevolezza, intuizione.

non do nome alle cose, non mi identifico, non determino e non interpreto, osservo la perenne ed eterna rinascita della vita, delle cose, tutto muore  e rinasce a nuova vita. 

è una cosa che puo spaventare e toglierci il brivido, lo stimolo ad andare avanti, ma se guardiamo bene, ci libera da ogni attesa, bisogno, aspettativa, ansia, possesso, panico, paura, difesa, ossessione, dolore, sofferenza.

tutto giace nell'eterno ed inamovibile presente che vede tutto fluire incessantemente.



mi vedo con marianna per un caffè, mi racconta del viaggio a parigi, i suoi incontri, mi mostra i nuovi capi per il market, mi dice che questa volta ha voluto vedere una parigi non turistica, inoltrandosi nelle vie dove si contrano i parigini, nelle strade dove gli artisti dipingono  murales, sedersi davanti la senna a contemplare l'atmosfera.

mi vedo con francesca per una passeggiata al ad ostia lido.

La invito a passare per il centro, le dico che quel passaggio tra i negozi e i caffè mi fa sempre  sentire in vacanza.

un sole estivo allieta le rilassanti colazioni nei tavoli all'aperto, su un grande marciapiede pedonale illuminato da una luce calda, paciosa.

notiamo i palazzetti, gli affreschi, i balconcini, ci fermiamo in piazza a vedere una mostra di pittori sull'arte contemporanea dedicata al mare.

proseguiamo sulla passeggiata che costeggia gli hotel respirando il vento che arriva dalle spiagge.

appena arriviamo al mare, la invito a sedere mentre io faccio la fila per la colazione. 

l'attesa è lunga, io mi godo le diverse reazioni delle persone, chi rinuncia, chi smadonna, una ragazza davanti a me toglie dalla mie mani il cane che volevo accarezzare, lo scansa con forza pi si toglie dalla fila. Francesca mi guarda preoccupata per la lunga fila e vorrebbe darmi il cambio, io le faccio cenno  di stare rilassata e godersi il sole.

una ragazza davanti a me si accorge di aver sbagliato fila, appena fa lo scontrino le dico che puo stare al posto con me senza che deve rifare tutto il giro per un altra mezzora.

la ragazza mi ringrazia e resta colpita dal mio gesto, le dico che è il minimo, era davanti a me e non sarebbe stato giusto rifare la fila, mi sorprende che nessuno l'abbia guardata mentre era in difficoltà. 

ci scambiamo sorrisi e gentilezze con lei e la sua amica e ci auguriamo una serena domenica.

porto la colazione a francesca che è in riva al mare a prendere il sole, che sorride al mio arrivo... " sei stato gentilissimo, e poi, non ti sei mai scomposto un solo attimo, per tutta la fila. Io avrei ceduto."

le dico che non soffro l'attesa ne le file, anche nel traffico quando sono in coda, non la vivo con sofferenza ne stress.

Arriva una donnona africana che chiede soldi per la colazione, le offro un intero fagottino al cioccolato, lei lo prende controvoglia e se ne va stizzita. 

io e francesca ci rilassiamo, ridiamo, parliamo delle feste e delle nostre famiglie, ad un tratto francesca si commuove parlando della madre, e nel suo volto si illumina una chiara immagine di dolcezza che mi intenerisce il cuore.


torniamo verso casa, vado a pranzo dai miei.


mamma prepara una pasta al pesto, cicoria carciofi e patate, hamburger alle melanzane.

Frutta, torta, caffè. 

mentre guardo la partita con papa, mamma viene ad abbracciarmi.


mi mostra le lenzuola nuove mentre papà sfoglia la cartina per vedere come arrivare all'hotel che li abbiamo regalato.

esco a fare due passi con papà, scende un pò di pioggia che rilassa l'aria e dona quel fresco che mi sentire in pace.


Arrivo a borgo pio per la festa di paolo.

dietro un vicolo incrocio lo sguardo di un ragazza che sorride sotto l'ombrello. 

mi avvio tra le stradine meravigliato dall'aria serena e dal cielo che piove sui palazzi 

chiedo ai proprietari del locale della festa, mi dicono che è stata annullata.

cosi io mi siedo per gustarmi in solitudine la luce di questa stradina e la magia del tramonto.

davanti a me due turisti bevono uno spritz, io mi gusto un fresco chardonnay gustandomi l'aria e la pace di un momento di relax, vedo una coppia che sembra smarrita e sono anche loro della festa, li dico dove andare e che io mi trattengo un po poi li raggiungo a casa di paolo. 

scherzo coi proprietari che gentilissimi mi invitano a tornare a trovarli.

cammino verso casa di paolo ammirando le stradine i portoni e i palazzi che assumono un'aria ancora piu poetica sotto la pioggia che lenta e dolce cade sul mio ombrello blu.

salgo e mi accoglie il sorriso di cecilia, la moglie di paolo, mi mostra il piccolo biondo che gia corre e urla, mi presenta una sua amica che con macchina fotografica e un grande sorriso  mi viene incontro  ricordando che ci siamo gia conosciuti, ma io ovviamente non ho memoria.

aspettiamo paolo e gli altri, intanto cecilia mi racconta di questi mesi, i problemi di salute, il lavoro, il tempo da dedicare al piccoletto che non è mai abbastanza, l'unione meravigliosa con paolo che fa affrontare ogni problema con la forza di cento braccia.

arriva la ciurma allegra, paolo porta da mangiare  e da bere, si urla si canta si brinda.. rivedo raffaella mario fabio monica e tutti gli altri.

farinata di ceci, prosecco, regali, torta, poesie del piccolo lucio contro la guerra, risate e sguardi dal balcone sul rione prati che tramonta calmo come fosse un invito alla lentezza, a gustarsi il momento, a fermarlo con uno sguardo grato, pieno di amore.

la bellezza la vedo negli occhi di mario che mi racconta le tante trasformazioni nella vita con raffaella, la vita in germania, il primo stipendio a lavoro e subito la caparra per andare  a vivere con lei, la vedo nel sorriso di monica che mi mette una testa sulla spalla e prima di andare via, abbracciandomi forte  mi dice... " sono stata proprio contenta di vederti, non perdiamoci. "

parlare con mario sul balcone di come roma stia perdendo un grande tessuto sociale, li sul balcone, io e lui come volta, a parlare di quartieri e oratori, di comunità che una volta si facevano forza.

con monica, delle tante iniziative fatte insieme, il nostro esserci per gli altri e per gli animali.

ridendo e ricordando, mentre lei apre il vino o taglia la torta.

paoletto che in cucina mi mostra la torta, mi chiama per brindare, si emoziona per il mio regalo.

sul divano, io e raffaella parliamo di questi anni, la sua vita con mario in germania, lei che insegna italiano, la sua esperienza in spagna, il desiderio di restare libera di muoversi sempre, senza mai sentirsi inchiodata in nessun posto, parliamo della pandemia, del potere di una coppia che ha trovato la gusta sintonia, parliamo di volontariato  e bambini, mi chiede delle mie esperienze, la guardo ammirato ed emozionato nel vederla oggi, ormai donna, consapevole ma sempre sognatrice, sempre libera. 

guardo tutto il gruppo e ripenso ai tanti eventi vissuti insieme, le tante vite diverse eppure unite da un ideale di vita comune,  Ridiamo e nell'aria si respira la gioia del divertimento, quella pura e sana gioia che si respira quando a parlare è l'amore, la sua voce si riconosce, ne senti l'odore.




Lucio si lancia sul divano e mi fa vedere come è bravo a fare le capriole.. ne fa almeno una ventina senza fermarsi.

tra canti di gioia risa e giubilo, esco abbracciando tutti, grato a questo calore, a questa umana gioia.

mi avvio  su via cola di rienzo che in un attimo appare ai miei occhi come una strada che porta alla luce del mondo: grande, desolata, buia, elegante, con un grande mantello blu che riflette il cielo.

 cammino con le mani in tasca e gli occhi bagnati da questa poesia,  sento l'aria rilassarmi l'anima, la luce riaffiorami sorrisi, la bellezza del vivere prende in prestito dal mondo le sue vesti per mostrarsi nuda ai miei occhi.

mi arriva il messaggio di Valentina, la mia amica coach, mentre agli angoli, mi fermo a contemplare la Cupola di San Pietro.

un grande, gigante, cuore bianco si piazza davanti al mio sguardo.

ne assorbo tutta la luce, come fosse una preghiera prima di lasciare tutto.

un salto dal buio dentro la luce.

una promessa d'amore.





























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