nelle tue mani scorre la felicità.
io e mio padre accompagniamo mia zia all'ospedale per un intervento delicato.
mentre siamo seduti ad aspettare mio padre apre il giornale.. ." non se ne puo piu, guerre e omicidi ad ogni pagina, ma che mondo è diventato?"
parliamo dei suoi anni da ragazzo, l'incontro con mamma, la scelta della casa, diventare padre a 24 anni.
" tua madre lavorava in una cartoleria, non aveva ancora finito gli studi come segretaria d'azienda ma nonna voleva che lavorasse perche tuo nonno era spesso senza lavoro, cosi mamma gia a 16 anni lavorava. io lavoravo in pasticceria a san giovanni, mamma ad arco di travertino, cosi abbiamo cercato casa in zona. Pagavamo 36 mila lire, l'ho presa in affitto un mese prima di sposarci, appena sposati siamo andati a dormire nella nostra casa e li siamo rimasti tutta la vita. Sai, ero troppo ragazzo per fare il padre, non ne sapevo niente, nessuno che mi avesse detto come si fa fare il genitore, che ne sapevo io. Lavoravo sempre per non farvi mancare niente, spero di aver fatto qualcosa di buono per voi."
Gli occhi verdi sotto un capello bianco liscio come una pietra si fanno lucidi. Poggio una mano sulla sua spalla, " certo che hai fatto il meglio papà
e ti ringrazio sempre per tutto quello che mi hai dato. "
- ma a te ho dato molto meno che a tuo fratello, ma sembra che per lui non ho fatto niente.
- vedrai pa, che ora che vive da solo, lo sta capendo e sente la tua mancanza.
Zia esce dall'intervento, aveva chiesto la mia presenza perche era molto agitata, scoppia in un pianto liberatorio. La abbraccio e la stringo, lei lascia cadere la testa e tutta la tensione.
Papà resta sorpreso, " ma perchè piangi, è andato tuto bene!!"
- sono le paure pa, le paure che si sciolgono.
Tornando verso casa, accompagno zia in casa, le porto le cose, esco in balcone a vedere quella luce unica, lei apre l'armadio e trovo un mio regalo dalla birmania... " tutto quello che mi hai portato dai viaggi è qui."
Zia chiede a Ad Alexia di mettere Calcutta, balliamo e cantiamo ridendo.
Mi abbraccia forte... " non sai quanto mi manchi .. "
Dopo 10 giorni di detox da alcol fritto e caffè, scendo giu in piazza per gustarmi un caffè che al mio palato scende come l'aroma piu buono del mondo!
lascio una bella mancia alla barista che ringrazio per la sua graziosa gentilezza e per avermi regalato un'esperienza di estasi. Guarda la mancia e spalanca gli occhi... " ma grazieeee!".
Vado a prendermi un pezzo di pizza bianca, sembra che in ogni angolo la vita sia li a sorridermi, la vedo nel sole che illumina la piazza, nelle donne sedute ai tavolini, nella simpatia del fornaio, nel calore della signora alla cassa, nell'olio caldo che cade sulla farina, nella fontanella che mi dona la purezza di una sorgente antica.
mi incammino per le strade che da porta metronia portano a via caracalla, tutto mi sembra magico, mangio la pizza e canto, la musica mi sembra il suono di una festa, rimbalza nel mio cuore che esplode di gioia, mentre cammino ammiro le ville, le case, i balconi, la gente ferma al semaforo, sono a piedi solo e mi sembra di essere in fila in un corteo che inneggia alla pace e alla gioia di vivere.
aver sostenuto mia zia tutta la mattina, non lasciare solo chi ha paura dovrebbe essere il motto della nostra vita, ricordare alle persone che non sono sole, che c'è un sostegno, che l'aria vibra di amore e le persone, di amore, ne sono piene.
nei nostri organi, nella nostra pelle, nelle ossa, tutto vibra come in un concerto, all'unisono, le cellule si muovono al ritmo giusto per generare armonia, il respiro si muove al nostro interno come ci fosse una festa, una danza di opposti che si abbracciano e poi si spostano, continuamente, come i secondi, tutto viaggia all'interno di un meccanismo perfetto, che è l'ordine universale.
aiutare mia zia, poi intervenire per mario che chiede un sostegno, poi elisa che sta giu, poi simona che mi comunica un dolore fisico che le crea disagio, abbracciare mio padre, non farlo stancare, camminare dicendo grazie, vedere in una via alberata la luce del paradiso, il raggio di un sogno.
alzare gli occhi al cielo, vedere il blu sopra il palatino, caracalla, poi circo massimo, " ma quanto sono fortunato per tutta questa bellezza in soli pochi secondi ?"
anche attraversare la strada mi appare un miracolo.
agire di cuore è la via della felicità.
Davanti al circo massimo, che mi sembra un invito alla gioia, mi siedo per scrivere ad Elisa.
che risponde.
" tu sei il mio Guru. "










 
 
 
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