Viaggiare senza soldi

L'esperienza e l'esperimento di vivere senza soldi non é certo facile. Almeno per me. Riconosco di non avere la faccia di andare ovunque chiedendo passaggi, ospitalità e pasti. Preferisco rinunciare a comodità, acquisti, cose, desideri e comfort e cercare di cavarmela con le mie forze. Desiderando meno, a riducendo spese e bisogni, vivendo in maniera più frugale. Aiutare nel posto che ci ospita é il più sano dei possibili scambi in giro per il mondo. Purtroppo sempre piu organizzazioni chiedono denaro, e diventa quindi più difficile essere autosufficienti se non si trova un modo per ricavare un po' di soldi. Insegnare, ad esempio, è una possibilità. Ci sono associazioni o scuole che offrono corsi o progetti dove poter imparare, lavorare e collaborare con la realtà locale. Vivere nei monasteri, o Ashram, permette, spendendo poco o nulla, di conoscere la nostra calma interiore e sperimentare la propria pazienza durante ritiri di silenzio o corsi di meditazione. Quella degli ecovillaggi, ormai sono ovunque nel mondo, è una grande opportunità per vivere con gli altri nella natura, condividendo uno spazio libero e seguendo un approccio ecologico sostenibile ed etico. Si lavora insieme, si coltiva, si medita, si vive il rapporto intimo con la terra e i suoi frutti. Un vita in comune, fuori dal caos delle macchine e dei palazzi. Al momento,per quanto riguarda la mia esperienza, ho potuto vivere con gioia il volontariato nelle scuole dei villaggi più poveri, vivendo direttamente sul posto la vita delle famiglie che ci lasciavano i bambini. Ho pulito strade, spiagge monasteri e templi, collaborando ad un coraggioso progetto di eliminare la plastica in INDIA. Ho condiviso camere con altri viaggiatori e diviso le spese per mangiare e utilizzare i mezzi di trasporto. Avuto l'opportunità preziosa di essere ospitato in famiglia, vivendo così la quotidianità della gente indiana. Ora,vedendo che i soldi sono sempre meno, mi accorgo che la strada si fa più avventurosa. Presto  andrò a stare per 10 giorni in un monastero tibetano, vicino Dharamsala, dove vive il Dalai Lama. Silenzio, meditazione guidata, lezioni di Buddhismo.  Poi proverò 10 giorni di meditazione vipassana, silenzio e visione profonda,la mia prima volta, a Bodgaya, proprio vicino all' albero dove si é illuminato il BUDDHA. Prima di Dharamsala, vorrei aiutare in un centro spirituale che offre ricovero e assistenza ad animali abbandonati. Le possibilità, per spendere poco viaggiando, ci sono. Quello che ho imparato è che se riusciamo a portare all'estero la nostra capacità di integrarci e adeguarci, possiamo vivere in pieno un esperienza ricca di sorprese, imprevisti e occasioni uniche. Una volta superata la mia limitata nazionalità, ho preso la buona abitudine indiana di accettare ogni rumore,  imparando la pazienza, osservando senza giudicare e plasmandomi nella realtà di tutti i giorni. Cosi la mia vita in India mi ha permesso ogni giorno di fare yoga al mattino e meditare la sera, di bagnarmi nel Gange e nuotare alle cascate, di camminare nei boschi e contemplare la foresta, fare trekking e vedere l'Himalaya sopra la testa, stare solo e con gli altri, in silenzio e nel caos, nei templi e negli ashram, in spiaggia o in camera. Curare i giardini e le piante, mentre gli indiani lavoravano la terra, dipingere e vedere case coperte di mattoni. L' india ti invita a chiudere gli occhi, perché qui, più che altrove, il bisogno di silenzio è urgente. Ti insegna a ritrovarti, attraverso antichissime pratiche. E ti mostra la strada della più profonda quiete.


Commenti

  1. ogni giorno migliora la tua scrittura, è la mente più serena e consapevole. leggerti è un vero piacere

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