Loving kindness.

Salgo per fare colazione e salutare. Conosco il marito di Janika, infreddolito dal vento mattutino e provato dal viaggio di notte. Parliamo di un fatto che ha sconvolto questi giorni il Nepal: un elicottero è precipitato e al suo interno era presente il giovane ministro del Turismo e dello Sviluppo, molto amato dalla gente, per il suo impegno concreto a cambiare le cose.



Mi portano un libro dove lasciare una mia foto e alcune righe. Ringrazio, per avermi fatto sentire parte della loro casa.

Oggi il mio viaggio porta dove è iniziato tutto: 10 anni fa, una statua in Thailandia, dalle parti di Samui, mi ha fatto cambiare per sempre la percezione delle cose: era tra le palme, vicino sentivo l'odore della sabbia e il vento tra le onde; due occhi calmi, un sorriso senza tempo, la infinita grandezza della pace. In quel volto del Budda, ho capito che tutto era più semplice di quel che credevo. Oggi, finalmente arrivo lì dove tutto è iniziato, dove Lui è nato. Finisco il mio viaggio nella terra dove tutto ha avuto inizio.

" qualsiasi cosa è accaduto ieri, ora puoi sempre ricominciare."

Scendo verso la stazione.. passo tra i saluti della gente, un'allegria che ti esplode dentro. Gioco coi bambini che si divertono a tirarmi la palla, cammino sereno e penso che l'unico peso da portare in questa vita è il nostro sorriso.


Le palazzine sono veri gioielli di architettura; ogni finestra, ogni angolo, sono ritagli di quadri, esempi di una vita antica. Il rosso delle strade, delle vesti, delle case, tutto è fermo nel tempo, non c'è stato nessun cambiamento, nonostante i secoli. Signore anziane si pettinano in strada, altre siedono sui cesti della frutta, famiglie coi bambini fuori la porta escono a salutarmi, sembro la loro più grande attrazione. Un mezzo locale pieno di gente mi porta a Butwal, da lì diretto a Bhairawa e poi Lumbini. 3 autobus per arrivare alla mèta, piu di 4 ore per 74 km.

La strada che porta a Butwal è molto bella; sono tutte curve, passiamo sopra fiumi e profondo verde, cascate e alte rocce, la zona che attraversiamo per l'intero tragitto è un susseguirsi di  bosco e montagne. Restiamo fermi in curva dietro a decine di camion e altri bus. Non capisco se è per lavori o incidente. scopro che stanno rifacendo la strada, ogni due metri stiamo fermi 10 minuti.

Quello che ha insegnato Budda è molto semplice: la via delle gentilezza amorevole è l'unica via da seguire in questa vita. Ed è l'unico modo per lenire ogni sofferenza, aprendo il cuore agli altri. Per farlo, bisogna liberare dalla propria strada ogni forma di attaccamento e paura, ogni desiderio egoistico, ogni legame col proprio Io.

Arrivo a Butwal e la cosa che più salta agli occhi sono le numerose mucche in mezzo alla strada, sdraiate o in cammino. Prendo il bus per Bhairawa, forse il più pulito comodo e tranquillo da quando sono in Nepal; c'è poca gente, apro il finestrino e mi affaccio sui prati, metto occhiali da sole mentre Rino canta sfiorivano le viole..



A Bhairawa prendo un risciò per la stazione dei bus, ogni bus negozio e insegna ha il nome budda o siddharta.


La zona è molto povera, inquinata e caotica. Alla stazione la gente si ammassa, la polvere copre ogni cosa, l'aria è irrespirabile. Arrivano autobus a tutta velocità che fanno lo slalom per evitare il centro della piazza, presidiato da loro.


Mangio popcorn e salgo su un mezzo fatiscente, con sedili rotti e sporchi. Si riempie in pochi secondi, salgono bambini donne con sacchi pentole piatti cartoni.. di tutto. Emtriamo nel Lumbini Gate e la strada è in uno stato imbarazzante. Terra, buche, montarozzi.. siamo nella via che porta a Lumbini, terra natale del Budda, ma  qui sembra che nessuno se ne sia accorto. Passiamo in mezzo alla campagna dove si snoda una vita rurale, coi sacchi in testa, piegati a raccogliere riso, sotto il sole.Le case sono tutte basse e piene di crepe, gli uomini vanno in bici o rincorrono animali per il bestiame; a pochi passi dal sentiero illuminato una vita frugale
tradizionale e arcaica, trascorre lenta le sue giornate.

Arrivato a lumbini prendo zaino e cerco la stanza. Il viale è un caotico esempio di gestione nepalese, case attaccate a negozi, colori e scritte fantasiose delle agenzie. Buddha in ogni tour, bancarelle, musica dai carretti. Entro in stanza tra le bandiere tibetane e scendo subito a mangiare. Trovo un localetto in un vicolo a gestione familiare, una simpatica coppia accoglie sorridente, io scelgo un te con zenzero e limone, fagottino  ripieno di patate, zuppa di lenticchie e riso. Nell' attesa il tipo mi porta un volantino con alcune domande sulla ricerca del guru  e del senso nella vita, e mi lascia un libro che avrebbe tutte le risposte. Alcune donne da una serranda escono in vesti di fine cotone bianco, sorridenti e paciose, si salutano pronunciando om shanti,  credo stiano iniziando una pratica di meditazione. Hanno il viso scuro e i lineamenti delicati, esaltati dal bianco e dagli orecchini.  Dopo qualche istante, un tipo distinto, anche lui vestito di bianco, mi chiede se voglio conoscere il suo programma; finisco il tè, entro in questa piccola saletta verniciata di un intenso bianco, dove giganteggia l'immagine di un maestro spirituale con a fianco krishna e shiva. Mi fa mettere seduto, mi guardo intorno e sono tutte donne, ci sono tutte le età, dalle giovanissime alle anziane. Dopo un po' arriva un tipo elegante, tutti si chinano per salutarlo, poi si alzano ed escono. Il tipo mi fa cenno di seguirli fuori in strada, mi comunica che l'uomo elegante è un membro del parlamento e stanno augurando il centro. Ci riuniamo in gruppo, vuole che io stia in mezzo, vicino al parlamentare: Mi viene da sorridere mentre le più giovani scattano foto in sequenza. È presente una tv nazionale, viene tagliato il laccio e parte un applauso caloroso. Rientriamo, segue un piccolo banchetto dove mi offrono noccioline e dolci. E io posso tornare alla mia cena. Mi rilasso al tavolo e vedo moglie e marito in cucina che mi gurdano e ridono, avendo assistito alla scena.

Cena squisita.

Vado a fare due passi, mi inoltro nel parco che ospita monasteri da tutto il mondo, mi perdo in questo giardino di pace, tra le bandiere e le piante. Incrocio gruppi delle scuole che mi salutano festosi, passo nel grande giardino a pianta circolare, passo tra i templi, tutto sembra in perfetto ordine zen, un grande parco della spiritualità buddista, in cui cammino lento, mentre il sole pian piano cala e lascia in cielo una luce dorata, fresca.



Qui, vengono buddisti e non, da ogni parte, riconosco un gruppo tailandese, indiani, europei, americani. Ma a quest'ora c'è poca gente ed ha una bellissima luce. Mi lascio la visita dei templi e il resto a domani, mentre torno dal monastero thailandese soffia un tenero mantra che rincuora i miei primi passi nella città del Principe Siddharta. 


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