Anime connesse
Sei a casa e ti senti solo. Fuori con gli amici e ti senti solo. In giro ti senti solo. Nelle relazioni, a lavoro, ovunque fai esperienza, ovunque conosci, senti di essere altro, distante, non compatibile, non connesso, non in sintonia.
Un senso di solitudine accompagna da sempre le anime connesse tra loro ma non con la società in cui vivono. Un disagio che diventa incapacità di comunicare, inadeguatezza a stare nel sociale, ad esprimersi allo stesso modo, andare allo stesso ritmo, stare al passo. Avere la continua sensazione di resistere a ciò che non piace, che non sembra naturale, che non si sente proprio. Una fatica immensa nel dire si a ciò che continuamente non si vuole nel profondo. Una difficoltà atavica a comprendere ed essere compresi. Una sorta di alienazione, di dislivello, disagio interiore. Non poter e non saper vivere come gli altri fanno. Sentirsi in sintonia col solo sguardo dell'animale e della natura.
Una sensibilità diversa, lontana, distante, incompatibile e inafferrabile.
Una modo di vedere e sentire bambino che porta a percepire violenza in ogni non ascolto, in ogni urlo, in ogni giudizio.
L'anima selvaggia sente di non avere compagni con cui condividere il viaggio, forse perché è incompatibile a questo viaggio. Osserva la vita e comprende ogni suo aspetto, ma se si relaziona con l'altro smette di capire e ha sempre pochissimo da dire.
Difficoltà ad adeguarsi, ad accontentarsi, a farselo piacere, ad accettarlo, nonostante le prove e gli sforzi. Sente di violentare la sua natura ogni volta che le impone un ritmo e un'abitidine non sua, una parola e un gesto che tutti fanno ma che lei, anima diversa, non riesce.
Non riesce a comunicare in questo mondo. Non riesce a comunicare il suo mondo. Avverte una pesantezza in ogni relazione, in ogni pensiero o dialogo. una disperata voglia di stare il più possibile sola. Sempre di piu. E sempre per più tempo. Ma ha davvero senso stare soli in un mondo pieno di gente che non riesce a stare bene insieme ma che vorrebbe convivere felice e soffre proprio per questo?
La natura di un cuore solitario ha a che fare col silenzio. Un viaggiatore dell'anima ama relazionarsi con i boschi e le cascate, i fiumi e le rocce, gli alberi e le rondini, i ritmi pacati e le parole gentili, gli spazi ampi e il cielo aperto, le stelle in alto e il prato sotto.
Vivere in città, in famiglia, senza uno spazio per creare, Lavorare in ufficio, Non avere mai un angolo per far respirare l' anima. L'anima santa adora camminare ogni giorno tra le onde del mare, con il volto al sole e la pelle tra le foglie. Tuffarsi senza niente addosso, ne carte ne telefono né orologio. Leggere tutto il giorno, meditare, scrivere, esercitare il corpo nella giungla, convivere con gli animali anziché con le macchine, usare il cervello al posto del pc, godersi il respiro degli alberi e il suono delle cascate, il rumore del vento e il cinguettio degli uccelli, il fresco dell'aria e il caldo del fuoco. Sentire l'acqua, toccare la legna, andare lento, sfiorare le foglie e abbracciare i tronchi, assaporare l'energia dei boschi e gustarsi la pace dell'esistenza.
Sogna da sempre una vita tranquilla. Non chiede niente. Solo di vivere in pace. In sintonia con sé stessa.
Ci sono anime cosi che non si incontrano quasi mai, a volte si sfiorano in viaggio per poi lasciarsi, si trovano in esperienze mistiche, magiche, spirituali o musicali.
E quando si lasciano riprendono il loro cammino solitario navigando a fatica per mari che non hanno scelto. Le onde si fanno sempre più alte quando l'anima si agita.
Ho incontrato anime sensibili che sanno stare sole e gustare l'amore in ogni cosa. Quando incontrano l'altro in poche ore possono lasciarti sensazioni che illuminano la tua vita.
Queste anime vivono lontane tra loro, a volte provano ad unirsi in villaggi o comunità ma spesso il sogno si frantuma per piccoli egoismi personali.
Sono anime leggere, che in natura volano e in città si spengono. Sanno stare con pochi, ma quei pochi sanno dare tutto.
Sono come alieni finiti nel mondo sbagliato, e non sanno come relazionarsi se non tra i simili.
A volte, in questa vita di città, ho l'impressione di non saper con chi condividere quello che vivo e sento.
Un'anima libera impara a dire no a ciò che non le appartiene, che le ruba energia, che la macchia di influssi negativi.
L'amor per la vita e un ideale di pace sembra che appartenga solo a me e a pochi altri.
Se mai qualcuno capirà sarà senz'altro un altro come me.
Un senso di solitudine accompagna da sempre le anime connesse tra loro ma non con la società in cui vivono. Un disagio che diventa incapacità di comunicare, inadeguatezza a stare nel sociale, ad esprimersi allo stesso modo, andare allo stesso ritmo, stare al passo. Avere la continua sensazione di resistere a ciò che non piace, che non sembra naturale, che non si sente proprio. Una fatica immensa nel dire si a ciò che continuamente non si vuole nel profondo. Una difficoltà atavica a comprendere ed essere compresi. Una sorta di alienazione, di dislivello, disagio interiore. Non poter e non saper vivere come gli altri fanno. Sentirsi in sintonia col solo sguardo dell'animale e della natura.
Una sensibilità diversa, lontana, distante, incompatibile e inafferrabile.
Una modo di vedere e sentire bambino che porta a percepire violenza in ogni non ascolto, in ogni urlo, in ogni giudizio.
L'anima selvaggia sente di non avere compagni con cui condividere il viaggio, forse perché è incompatibile a questo viaggio. Osserva la vita e comprende ogni suo aspetto, ma se si relaziona con l'altro smette di capire e ha sempre pochissimo da dire.
Difficoltà ad adeguarsi, ad accontentarsi, a farselo piacere, ad accettarlo, nonostante le prove e gli sforzi. Sente di violentare la sua natura ogni volta che le impone un ritmo e un'abitidine non sua, una parola e un gesto che tutti fanno ma che lei, anima diversa, non riesce.
Non riesce a comunicare in questo mondo. Non riesce a comunicare il suo mondo. Avverte una pesantezza in ogni relazione, in ogni pensiero o dialogo. una disperata voglia di stare il più possibile sola. Sempre di piu. E sempre per più tempo. Ma ha davvero senso stare soli in un mondo pieno di gente che non riesce a stare bene insieme ma che vorrebbe convivere felice e soffre proprio per questo?
La natura di un cuore solitario ha a che fare col silenzio. Un viaggiatore dell'anima ama relazionarsi con i boschi e le cascate, i fiumi e le rocce, gli alberi e le rondini, i ritmi pacati e le parole gentili, gli spazi ampi e il cielo aperto, le stelle in alto e il prato sotto.
Vivere in città, in famiglia, senza uno spazio per creare, Lavorare in ufficio, Non avere mai un angolo per far respirare l' anima. L'anima santa adora camminare ogni giorno tra le onde del mare, con il volto al sole e la pelle tra le foglie. Tuffarsi senza niente addosso, ne carte ne telefono né orologio. Leggere tutto il giorno, meditare, scrivere, esercitare il corpo nella giungla, convivere con gli animali anziché con le macchine, usare il cervello al posto del pc, godersi il respiro degli alberi e il suono delle cascate, il rumore del vento e il cinguettio degli uccelli, il fresco dell'aria e il caldo del fuoco. Sentire l'acqua, toccare la legna, andare lento, sfiorare le foglie e abbracciare i tronchi, assaporare l'energia dei boschi e gustarsi la pace dell'esistenza.
Sogna da sempre una vita tranquilla. Non chiede niente. Solo di vivere in pace. In sintonia con sé stessa.
Ci sono anime cosi che non si incontrano quasi mai, a volte si sfiorano in viaggio per poi lasciarsi, si trovano in esperienze mistiche, magiche, spirituali o musicali.
E quando si lasciano riprendono il loro cammino solitario navigando a fatica per mari che non hanno scelto. Le onde si fanno sempre più alte quando l'anima si agita.
Ho incontrato anime sensibili che sanno stare sole e gustare l'amore in ogni cosa. Quando incontrano l'altro in poche ore possono lasciarti sensazioni che illuminano la tua vita.
Queste anime vivono lontane tra loro, a volte provano ad unirsi in villaggi o comunità ma spesso il sogno si frantuma per piccoli egoismi personali.
Sono anime leggere, che in natura volano e in città si spengono. Sanno stare con pochi, ma quei pochi sanno dare tutto.
Sono come alieni finiti nel mondo sbagliato, e non sanno come relazionarsi se non tra i simili.
A volte, in questa vita di città, ho l'impressione di non saper con chi condividere quello che vivo e sento.
Un'anima libera impara a dire no a ciò che non le appartiene, che le ruba energia, che la macchia di influssi negativi.
L'amor per la vita e un ideale di pace sembra che appartenga solo a me e a pochi altri.
Se mai qualcuno capirà sarà senz'altro un altro come me.
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