Lei.

La vedo sola, al porto. Un vestito corto, il sorriso leggero, la pelle abbronzata, le guance che brillano sul viso, gli occhi superano come onde le linee delle barche.

È come un salto quel preciso sguardo verso l'infinito. Salta i limiti delle costruzioni mentali, i blocchi del corpo, le paure del tempo, gli inganni dell'illusione.

Lei è li.

Libera da ciò che è stata fino adesso.

Apre un libro, allunga le gambe fino a lasciare i piedi in acqua.

Si gode questo momento come una necessità, una ventata di ossigeno.

È libera, adesso. Può salire sulla prima barca o restare seduta osservando il passaggio dei passi, il ritmo delle parole, l'amore che non muore.

Va in un bar, alza la tazzina per assaporare il delizioso aroma del caffè.

Osserva il cielo, come la prima volta, come se non fosse mai stato così vero.

Esce, sorride alla gente, legge un messaggio che la fa emozionare, ma ora non può, ha bisogno di sé stessa.

Siede alla panchina, ascolta "un errore di distrazione" di Brunori Sas, alza gli occhi al cielo, il sorriso si fa ampio, passa tra i capelli e resta in alto.

Si lascia trascinare dall'incanto di un brano, molla la presa e si fa prendere per mano.

Un giorno capirai
Che non c'era niente da cambiare
Non c'era niente da rifare
Bastava solo aver pazienza
Ed aspettare che le cose che ogni cosa
Si aggiustasse da sé...

Chiude gli occhi, si rilassa al sole, poggia le mani dietro la nuca, è felice.

Sottolinea sul libro qualcosa che sa di lei, scrive due righe per ricordarsi, per non voltarsi indietro.

Il vento le sposta i capelli e li porta dolcemente sul viso, muove le gambe come a farle danzare insieme.

Adesso ha una figlia bellissima.  più cresce più la spaventa, più si rivede nei suoi sogni e nei suoi dubbi. pensa a lei mentre guarda il mare, le augura di prendersele tutte le onde che arriveranno a sbattere sul cuore, perché lei sa, che può farcela, che quei segni violenti sul viso sono la porta per la libertà.

Guarda la vita che ha vissuto, la vede brillare come la barca di fronte.

Guarda le persone che l'hanno amata, delusa, difesa, abbracciata.

Sente il profumo delle parole che non sono state dette, sente il peso delle paure cadere giù insieme ai riflessi del sole.

Oggi è qui. È ora. Viva.

Ha saputo affrontare viaggi lunghi senza camminare, ha faticato per non perdersi niente.

"… È che mi lasciavo trascinare in giro dalla tristezza.. "
Si allontana dal porto, ferma tra i vicoli, posa la mano sulla sua ombra disegnata sul muro, si volta a guardare la barca partire per una strada che lei non potrà percorrere.

Cammina, guardando i piedi che hanno superato le montagne della vita, le salite e le buche, le cadute e le paure. Guarda le scarpe che hanno superato le vette del gran sasso, guarda ogni passo, sicura, della vita, del suo amore, dell'amore.


"Rubatele anche i soldi rubatele anche i ricordi
Ma lasciatele sempre la sua dolce curiosità... "



Sfoglia con la mente le foto di famiglia; si vede figlia e poi mamma, moglie, fidanzata, compagna di viaggi e di emozioni.

Chiama il suo amico di infanzia, lui resta in ascolto, lei ha il respiro corto.

Fa scorrere le emozioni di una giornata vissuta guardandosi dallo specchio del cielo, sospira, poi ride clamorosamente con tutto il cuore.

Lui, dall'altra parte, cerca di immaginare la sua amica, ma non aggiunge altro, gli basta sentire la sua voce gonfiata dalle emozioni.

Riaggancia, riprende a camminare, siede in una chiesa, mette il soldo e fa brillare una candela.

Prima che il sole si posi sulle acque, trova un baretto giusto per fermarsi in piazza. Un fresco vermentino la fa ridere di gioia, guarda i messaggi, poi alza la testa verso una torre che domina lo spazio.

Si accorge, in un attimo, di come sia splendente il mondo.

Un sottofondo jazz, poi un brano di Lucio Dalla, chiude gli occhi, lasciando che la vita  sia spiegata in quel  momento.

Chiede il conto, prende un taxi. Si gira un piccolo borgo di pescatori senza avere una mèta, e questo la rende euforica, autentica, in visita davanti alla bellezza del mondo.

Poi, in un piccolo angolo di una via, vede l'insegna di un cinema. Scende, come una bambina al suo primo film, entra ridendo.

Pensa agli uomini che ha avuto, alle cose che mancano, alle persone che restano.

" con le stesse scarpe, camminare, per diverse strade..

O con diverse scarpe
Su una strada sola.. "


Inzia il film, si volta a vedere se è sola, la cosa la diverte.

La prima immagine è il mare.

Lei capisce che è fatta per amare, la sua vocazione è quella di prendersi cura di un amore, divertendosi.

Ora l'ha capito.

Vuole condividere la felicità.

Vuole essere felice.

E ora, la felicità, passa per una giornata come questa.

Passa per l'amore per sé stessa.

Ora é pronta per l'amore, quello senza fine.

Quello infinito.


Al tramonto, prima di riprendere il treno, va in spiaggia. 

Disegna un cuore sulla sabbia, poi toglie le scarpe e corre.. fino ad incontrare una rosa rossa, simbolo di un amore che stringe a sé con le " mani sporche di allegria .. " .

Siede a riva con la sua Ipa, la birra preferita. 

Le onde spazzano via i pensieri, il vento alza il vestito e fa volare in aria i fiori disegnati sopra.

Arrivano gocce di mare ad asciugarle le lacrime.

Entra, nei suoi occhi, la luce della vita, la bellezza di essere viva.

Stende al sole, senza più niente da fare.

Il cielo dipinto sopra di lei le fa da pareo,come un vestito le copre il corpo e  avvolge i suoi desideri di infinita dolcezza. 

Come un telo la fa sentire al riparo da ogni spavento.

Questo improvviso candore la fa alzare, felice di tornare a casa. 

Proprio li, dove è iniziato tutto.


" Fa che gli sia dolce anche la poggia nelle scarpe, anche la solitudine."



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