Palinuro
Vado al bar del borgo angellara, dove soggiorno.
Marnellata ai frutti di bosco, caffè e cornetto.
Sento un signore reagire alla ragazza del bar:
"Io sono uomo e tu sei donna
Io vado a caccia e tu no.
Non siamo uguali, anche i gesti sono diversi."
Due ragazzi, col cagnolino, siedono in piazza con gli anziani del paese.
Lei sorride mentre gioca col cane, lui le accarezza, sembra che in quei due passi in piazza, come ogni giorno, ci sia tutto. Sono sereni e tranquilli in questa quotidianità. Una semplicità che mi sconvolge e rilassa. La ragazza del bar mi dice che sono meno di 500 abitanti è l'unico bar del paese, la sera proiettano sul muro della chiesa le partite di calcio.
C e una pace imbarazzante.
Una signora anziana la mattina si porta l ombrellino e siede su una sedia già appostata davanti il panorama. Resta li, sola, in silenzio.
Vedo gente andare in motorino senza casco anche seduti alle panchine non hanno nessuno la mascherina a sono come al solito nella vita di un paese tutti vicini nelle panchine Rilassati e anche gli anziani brillano di salute neanche al bar neanche le bariste portano la mascherina sembra come che qui il virus non sia arrivato.
Vedo ancora le apette e tante altre macchine vecchie che non vedevo più da tempon Qui sembra ancora tutto autentico e antico, le persone sono incredibilmente cordiali e gentili.
Passo al mercato a prendere un po' di frutta da una gentilissima ragazza; pere banane pesche e Mi fa assaggiare un frutto del cilento simile ad una mela. Totale 1 euro!!!
Cammino da angellara fino alla stazione bus di vallo della Lucania. Aspetto almeno un'ora l'autobus per andare a palinuro.
Da queste parti, come anche in Puglia e in calabria, muoversi a piedi e con i mezzi è avventura allo stato puro. Sei obbligato a sfidare te stesso per superare i disagi e gli ostacoli quotidiani.
Sono solo nel bus, circondato dalla natura selvaggia del paesaggio intorno, brulicante viaggio tra curve e salite in mezzo a vigneti e paesini fermi e silenziosi, dignitosamente arroccati in alto.
Anziani dal volto abbronzato e sorridente, siedono su panchine all'ombra poggiati ad un bastone, quasi fosse l'ultimo amico che ancora lo aiuta a tenersi in piedi, aggrappato alla vita.
I capelli sono bianchi lucenti, come un libro di antiche poesie restano a garantire un eredità che genera conforto.
Ho capito perché Ti Amo.
Ti amo perché sai sfidarmi, provocarmi, stimolarmi.
Ti amo perché mi fai capire, mi fai sentire.
Ti amo perché sai tirami fuori il meglio e anche il mio debole.
Perché sai cosa sono e cosa mi piace.
Ti amo perché sai ricordarmi dove mi porta il cuore.
Ti amo perché mi inviti a restare, a cambiare, a rischiare.
Ti amo perché sai mettermi all'angolo, stendermi al tappeto, privo di forze, senza più resistenze, arreso ai tuoi occhi magnetici.
Ti amo perché sai sognare insieme.
Perché sai lottare contro i giganti.
Sai far uscire quello che trattengo.
Sai ribellarti a ciò che mi frena.
Sai farmi ridere.
Cadere.
Rialzarmi.
Tornare bambino.
Divertirmi.
Appassionarmi.
Vivermi il corpo nel tuo.
Ti amo perché mi fai reagire.
Mi fai arrendere all'amore.
Mi fai tornare a quello che sono.
A quello che voglio.
A quello che mi appartiene.
Ti amo perché mi fai vivere con entusiasmo...
La vita più bella che si possa vivere.
Ti amo perché quando mi arriva un tuo messaggio .. mi dimentico tutto, anche di me.
Quando mi appare una tua foto.. il mio corpo ha un solo desiderio.. che può bastare per l'eternità.
Marnellata ai frutti di bosco, caffè e cornetto.
Sento un signore reagire alla ragazza del bar:
"Io sono uomo e tu sei donna
Io vado a caccia e tu no.
Non siamo uguali, anche i gesti sono diversi."
Due ragazzi, col cagnolino, siedono in piazza con gli anziani del paese.
Lei sorride mentre gioca col cane, lui le accarezza, sembra che in quei due passi in piazza, come ogni giorno, ci sia tutto. Sono sereni e tranquilli in questa quotidianità. Una semplicità che mi sconvolge e rilassa. La ragazza del bar mi dice che sono meno di 500 abitanti è l'unico bar del paese, la sera proiettano sul muro della chiesa le partite di calcio.
C e una pace imbarazzante.
Una signora anziana la mattina si porta l ombrellino e siede su una sedia già appostata davanti il panorama. Resta li, sola, in silenzio.
Vedo gente andare in motorino senza casco anche seduti alle panchine non hanno nessuno la mascherina a sono come al solito nella vita di un paese tutti vicini nelle panchine Rilassati e anche gli anziani brillano di salute neanche al bar neanche le bariste portano la mascherina sembra come che qui il virus non sia arrivato.
Vedo ancora le apette e tante altre macchine vecchie che non vedevo più da tempon Qui sembra ancora tutto autentico e antico, le persone sono incredibilmente cordiali e gentili.
Passo al mercato a prendere un po' di frutta da una gentilissima ragazza; pere banane pesche e Mi fa assaggiare un frutto del cilento simile ad una mela. Totale 1 euro!!!
Cammino da angellara fino alla stazione bus di vallo della Lucania. Aspetto almeno un'ora l'autobus per andare a palinuro.
Da queste parti, come anche in Puglia e in calabria, muoversi a piedi e con i mezzi è avventura allo stato puro. Sei obbligato a sfidare te stesso per superare i disagi e gli ostacoli quotidiani.
Sono solo nel bus, circondato dalla natura selvaggia del paesaggio intorno, brulicante viaggio tra curve e salite in mezzo a vigneti e paesini fermi e silenziosi, dignitosamente arroccati in alto.
Anziani dal volto abbronzato e sorridente, siedono su panchine all'ombra poggiati ad un bastone, quasi fosse l'ultimo amico che ancora lo aiuta a tenersi in piedi, aggrappato alla vita.
I capelli sono bianchi lucenti, come un libro di antiche poesie restano a garantire un eredità che genera conforto.
Arrivo a palinuro, faccio una strada che finisce alle saline, entro nella spiaggia libera, caffè davanti al mare.
Parlo col barista, gioco con una bambina e conosco il simpatico papà, che mi parla dei luoghi da visitare, delle spiagge dove lui viene ogni anno, pur essendo di Salerno.
Scendo in spiaggia, la sabbia calda fatta di ciottolini scivola sul mio corpo fino a trascinarmi in acqua, una piscina a cielo aperto. Mi sdraio in mezzo al mare, guardo i colori della flora, una vegatzione che racconta la vita dei mari, un mondo sotterraneo che emerge in superficie talmente è limpido il suo volto. i sassi levigati,un mondo trasparente pieno di pesci da sembrare un acquario, mi accorgo che un occhialetto sarebbe l'ideale.
Un cane dagli occhi penetranti mi intenerisce il cuore, il ragazzo che lo abbraccia lo ha trovato in campagna salvato appena in tempo da una salute ormai ad un livello grave.
Mi racconta anche lui delle calette intorno e delle zone non accessibili a piedi.
Leggo, guardo punta licosa splendere oltre la distesa paradisiaca della spiagga.
Vado agli scogli, siedo a scrivere davanti una caletta che osserva i colori del mare.
Ho capito perché Ti Amo.
Ti amo perché sai sfidarmi, provocarmi, stimolarmi.
Ti amo perché mi fai capire, mi fai sentire.
Ti amo perché sai tirami fuori il meglio e anche il mio debole.
Perché sai cosa sono e cosa mi piace.
Ti amo perché sai ricordarmi dove mi porta il cuore.
Ti amo perché mi inviti a restare, a cambiare, a rischiare.
Ti amo perché sai mettermi all'angolo, stendermi al tappeto, privo di forze, senza più resistenze, arreso ai tuoi occhi magnetici.
Ti amo perché sai sognare insieme.
Perché sai lottare contro i giganti.
Sai far uscire quello che trattengo.
Sai ribellarti a ciò che mi frena.
Sai farmi ridere.
Cadere.
Rialzarmi.
Tornare bambino.
Divertirmi.
Appassionarmi.
Vivermi il corpo nel tuo.
Ti amo perché mi fai reagire.
Mi fai arrendere all'amore.
Mi fai tornare a quello che sono.
A quello che voglio.
A quello che mi appartiene.
Ti amo perché mi fai vivere con entusiasmo...
La vita più bella che si possa vivere.
Ti amo perché quando mi arriva un tuo messaggio .. mi dimentico tutto, anche di me.
Quando mi appare una tua foto.. il mio corpo ha un solo desiderio.. che può bastare per l'eternità.
Non sono uno scrittore, ma amo scrivere.
Amo sciogliere i pensieri attraverso le immagini che mi trovo davanti.
È la vita a fornirmi le parole, non sono io.
Non so scrivere bene, so solo raccontare quello che vedo.
Una parte di me ha l'istinto di prendere in mano la penna come quando davanti al cibo afferriamo la forchetta.
E quando scrivo, bevo alla sua sorgente.
Bevo la vita che ogni giorno mi viene offerta.
Se sei incantato dalla bellezza, resti trascinato da ogni piccolo dettaglio e la gratitudine ti riempie il vaso di acqua, ti porta al tavolo una vassoio abbellito dei tuoi sorrisi e del tuo amore.
L'incanto provoca gratitudine, la gratitudine ti trasforma in una persona gentile, così aperta da amare ogni secondo, così innamorata da ricambiare ogni stupore con la felicità del dono.
Pranzo sul mare con una mega pizza pomodoro origano e aglio, che qui chiamano Napoletana. Una fresca birra alla spina mi fa sentire di non poter desiderare di meglio di questo. Un pranzo squisito davanti al panorama.
Ringrazio la famiglia di questa pizza, la signora si illumina come se i miei complimenti fossero oro.
Passo a vedere un campeggio, ma i bungalow che mi mostra un simpatico rumeno sono per me fuori budget.
Cammino fino al centro di palinuro, osservo da ogni angolo la vista del cilento. Scendo alla caletta che finisce sugli scogli.
Trovo uno spazio per rilassarmi e scrivere.
Qui, il mare è ancora più spettacolare. Prendo gli occhialetti e vado a trovare i pesci che nei loro giri intorno agli scogli si lasciano ammirare tra mille colori.
Resto qui immerso nelle acque, medito e faccio lunghe nuotate.
Torno verso gli autobus, arrivo a Vallo e faccio un giro al paese. Da qui il tramonto si sposa perfettamente con le abbronzature delle signore che siedono ai bar o al muretto, con le partite a carta dei signori piu anziani, coi bambini che giocano in strada. Un centro storico mistico circondato da un alone mistico dove aggirarsi tra le luci intorno alle chiese.
Torno al bar del paese Angellara, gli uomini sono tutti seduti in piazza a vedere le partite.
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