Un posto nel mondo.

 Ultimamente parlo spesso con gli amici del bisogno di libertà. Molti si sentono prigionieri, con catene ai piedi: non puoi viaggiare, devi stare a distanza, respiri dentro la mascherina, alle 18 tutto chiuso, alle 22 a casa.


Una mia amica soffre molto di arrivare la sera a casa e non poter piu fare niente; ne concerti, ne un cinema, ne una birretta, ne andare a trovare un'amica. 


Comincia a pesare un po' a tutti.


Però quello che io dico, è chiedersi che cosa ci manca: è davvero la solitudine e la mancanza di condivisione o è pesante stare soli con noi stessi?


Sarà che da anni cerco solitudine e tranquillità che in questo stato di cose non riesco a vederci una prigionia, anzi. Me ne andavo dall' altra parte del mondo per trovarmi un rifugio e un habitat naturale dove poter stare con me stesso, in totale silenzio, andando in profondità. 


Ma chi lo ha detto che senza viaggiare non possiamo stare bene?


Io non credo che sia mai esterno il problema del nostro disagio. Certo che possiamo preferire un posto all'altro, ma con noi stessi possiamo creare tanti spazi dove costruire idee, studiare, progettare, scrivere, leggere, esercitarsi nelle nostre passioni.


Anche a me mancano i viaggi, andarmene in cammino per altre regioni o paesi, libero, senza maschera e senza meta.


Ma quello che consiglio ai miei amici è di cercare di indagare l'origine di quel disagio. Condividere, avere compagnia, stare con gli altri, è meraviglioso e ogni momento produce ricchezze nuove. Ma anche stare con sé stessi ha effetti straordinari; se da questa condizione ne sappiamo sfruttare le preziose opportunità di evolvere e conoscerci meglio.



Ormai sono quasi due anni che non viaggio, soprattutto che non torno in Asia. Resta sempre il mio posto del cuore, ma ho capito che il mio posto nel mondo è dentro di me. Una sedia comoda dove dondolare in pace senza bisogno di andare altrove. 


Stare in ciò che è, accogliendo tutto quello che la vita in questo momento ci propone.


Se abbiamo bisogno sempre di fare è perché vogliamo coprire un'assenza. Se da soli, fermi, sentiamo disagio, c'è qualcosa che non va.


Non ho bisogno di partire per cercare pace, non più.


Sono stato un anno intero in uno spazio piccolo, dentro casa, con tante persone intorno, coltivando amore armonia e pace. 


Se ho tempo per me, meglio. Se non ce l'ho, cerco di darmi agli altri.


Sicuramente oggi, l'energia intorno di questi giorni è molto pesante. Chi si sente privato di ciò che ha SEMPRE dato per scontato, sta impazzendo, anziché fermarsi a riflettere, e apprezzare.


Oggi, con una giornata di sole, mentre coppie comitive e famiglie andavano al parco o al mare, io sono stato tutto il giorno a casa. E mi è sembrato di sognare.


Sarà che io sono sempre stato in mezzo a tanta gente, anche in casa. Ora questo silenzio è un sollevo enorme.


Ci stanno condizionando vita sociale, amicizie, relazioni, tempo libero. 


Mi manca il cinema, le mostre, il concerto, la birra la sera, il treno per andare alla prima stazione che mi garba.


Se faccio un viaggio di mesi, stacco e mi fa un gran bene respirare aria nuova. Ma se al ritorno, sono quello della partenza, poco cambia. 


Ho imparato a stare bene ovunque mi trovo. Non credo piu ci sia un isola dove io posso stare bene. Posso stare bene qui, in questo momento e fare di me, del mio cuore,l'isola felice della mia Vita.


Se non ti manca nulla dentro di te, qualsiasi sia il contesto fuori, non può cambiare lo stato di grazia interiore; possiamo scegliere e preferire un contesto, ma nessun contesto dovrebbe condizionare la tua serenità. 


Se lo condiziona, vuol dire che il problema è da ricercare dentro.


È un occasione straordinaria sfruttare uno spazio per stare con noi stessi.


Il lavoro su di noi è il più grande e importante che ci serve svolgere in questa vita.


Il sistema chiude scuola cinema e teatri, ma se la mente è chiusa non può essere colpa del sistema.


Possiamo vedere tutto da una prospettiva nuova, cercare di prendere una costrizione dcome una via di guarigione interiore.


Una vacanza benessere dedicata al nostro cuore.


Non è un periodo facile.


Ma è una grande occasione per ribellarsi alle nostre abitudini mentali.


Non è il luogo dall'altra parte del mondo il posto in cui possiamo stare meglio. Io adoro l'Asia e resta la mia meta fissata per una vita spero non troppo futura.


Ma spostare sempre l'origine di un disagio verso altro e mai verso di sé è un po' un non voler prendersi responsabilità.



Il ragazzo resta ancora in campania, la ragazza non viene più, continuo  a vivermi casa tutta per me.


Piu ti affidi all'amore, piu l'amore ti viene incontro.


Se hai atteggiamento accogliente e positivo anche ciò che è duro diventa morbido, ad un immagine buia riesci a scovare un riflesso di luce.


Qualsiasi che sia il risultato di un esperienza puoi sempre ricavarne un insegnamento positivo, nulla è mai veramente negativo.


E ciò che trasmetti attrae alla stessa frequenza. 


È una legge esistenziale che non ha margini di errore.


Vengono a trovarmi i miei.



Mi sono tornati al naso gli odori di quando ero piccolo, ho rivisto la tuta di lavoro di nonno ho rivisto le mie scarpette sotto al tavolo che si muovevano mi sono visto bambino accanto a me, un biondo che rideva poi piangeva restava  a guardarmi adulto quasi sorpreso di vedersi così da grande.


Ho i suoi occhi addosso. Gli occhi di me, bambino. Innocente, puro.


 ho risentito tutti gli odori dell'infanzia, del grembiule e del vestito da pierrot, l'odore di nonno, dei mobili,di vestiti... tutto incredibilmente vivo.


Sento gli odori degli album panini, delle figurine, del pongo, del tavolo e delle pareti a fiori, delle cartelle e dei quaderni, sento l'odore della minestra, dell'olio canforato, del pallone di cuoio e del supertele. L'odore delle chewingum e della coca cola in vetro, dei ghiaccioli e dei divani, l'odore della A 112 quando papà accelerava, i mobili di nonna, lo smalto di mamma.


L'odore degli alberi a villa lazzaroni, la terra dell'oratorio, l'erba della caffarella, le maglie da calcio al de rossi.


Appena vai in profondità, l'anima ti riporta a galla chi sei veramente.


Sei fatto di mille immagini che hai dimenticato, di odori che sono parte di te, di scarpe con cui hai ballato, emozioni che ti hanno formato, storie che ti hanno segnato, muretti che ti hanno plasmato.


Mi sono rivisto davanti una scrivania, con il quaderno davanti e gli occhi spalancati.


Immobile, inquieto, spaventato, solo.


Non sapevo cosa scrivere e come vivere, cosa mi aspettava fuori, come avrei superato tutte quelle paure, troppe.


Ero spinto da una parte all'altra senza averne il controllo, subivo le azioni degli altri senza capirne il senso.



Poi, quando ho iniziato a prendere iniziativa, voleva farla pagare alla vita. Cosi l'ho sfidata. Tirando sassi, lanciando pugni, prendendo a calci le ingiustizie. 


Ho tirato sui professori i libri che studiavo senza riuscire a raccontarli, ho verniciato sui muri la rabbia di un ideale che mi proteggeva da me stesso.


Se non iniziavo a viaggiare, chissà ora dove sarei finito, se in carcere o in qualche ospedale. 


Ho messo l'odio verso me stesso ai chiodi del muro, ho trovato amore per la vita volendo bene alle persone.


Ogni giorno il fanciullo dentro di noi scalcia per venire fuori e parlarci di amore, di cose belle, di gioie quotidiane.


Vedo i miei girare per casa, mi emoziona la generosità, il loro amore che va oltre la  comprensione, va aldilà del non condividere, del non lasciare andare.


Mia madre dice che ho spiccato il volo ora non quando viaggiavo.


Mio padre guarda il quartiere, mi guarda e ride, lunghi abbracci uniscono 3 cuori in una sola grande immensa anima.


Penso che quello che mi stanno dimostrando ora è la loro piu grande forma di coraggio e amore.


"Ciao forestiero."


Papà ridendo, mi ricorda:" famme le giocate!!""


Mamma scatta foto ai dipinti dentro san paolo e si stringe al mio braccio.


Ci sono momenti che ti restano per sempre addosso.


Non posso che ritenermi fortunato per tutto quello che ho. 































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