Il mondo di lei.

" sono uscita dalla pancia di
 mamma perché volevo respirare il mondo.. ma non sapevo di dovermi ritrovare chiusa dentro un ufficio come fosse una pancia dove scalciare senza riuscire ad evadere.

Ho conosciuto la parola e pensavo fosse utile per cantare non per vendere cose che non comprerei mai.

Ho detto a mio padre dei miei sogni, mi ha fatto studiare per vincere un pezzo di carta che poi era il suo di sogno.

Mia sorella sa di me più di chiunque. Perché sente lo stesso e scalcia ancora più forte.

Ho scoperto il mare e ci volevo restare. Per restarci ho iniziato a dipingerlo.
Ma poi mi hanno detto che un quadro mio non faceva soldi.

Poi ho visto nella storia dei miei l'amore di tutta la vita. Sono diventata grande senza mai fidarmi dell'uomo.

Ho scoperto i viaggi e conosciuto i posti, la gente e le sue storie. Ho fatto foto ballato fumato sniffato e camminato. Camminato tanto. Ho fatto sesso ovunque, con chiunque. Per una sera, per un'ora, mai con l'anima. Ho provato a scegliere: uno per anni, uno per mesi, o si stufavano o mi tradivano.

Poi ho scoperto l'amore. Ho conosciuto lui. Non era mio padre. Non era nessuno del mondo. Era solo mio. Così credevo. Invece lui non era di nessuno. Era del mondo. Perché amava il mondo.

È lui che mi ha fatto uscire dalla pancia di mamma. Dagli uffici. E da casa. Da me stessa e dalle paure.

Amo il mondo e rido.

I miei non sono più ostacoli. Sono il mondo. Lui mi ha insegnato a capirlo, a entrarci dentro. Ad amarlo.

Mia sorella è il mio angelo. Il mondo è il mio quadro. E il mio sguardo. L'anima il mio specchio. Oggi non faccio più sesso. Faccio l'amore. E mi fido. Mi fido del mio cuore.

Non ho paura degli altri perché non ho più paura. La paura era mia. L'amore solo, nessuna altra terapia, ti rende sicura.

Oggi vivo, respiro, non scalcio. Disegno le onde e scrivo di sentimenti, ascolto e osservo, in profondità. Come fanno le onde. Sembra che sorridono quando arrivano sul mio seno.

Mi piace divertirmi con la musica, sognare di progettare un pianeta a misura d'anima, sono architetto. Un architetto donna in un mondo maschile, che guarda poco oltre il proprio naso.

Ho visto la vita in una casa dentro un bosco e mi ci sono sentita parte.

A volte sento ancora i miei calci dentro la pancia di mamma e sento il mio urlo di gioia quando sono uscita.

La vita è come le parole crociate: restiamo incollati nella ricerca della giusta parola per completare il puzzle.

Una ricerca che richiede amore.

Una volta trovata la chiave realizzi che il segreto non è nella parola da cercare ma nell'amore che metti nel cammino di tutta la vita.

Oggi sono io. E nell'altro ho scoperto me stessa. Non ho più bisogno di truccarmi, di fingere, di nascondermi.  vedo maschere ovunque, sono paure disegnate sui volti. Sento il dolore che attraversa la strada e urlare il cuore che soffre. Quando in metro mi siedo a fianco ad un dolore sento dentro il suo tormento.

L'altro è una risorsa. L'altro sono io.
Il mondo, come mi ha insegnato lui, non è qualcosa da cui fuggire, è quello che ho sognato di conoscere mentre scalciavo nella pancia di mamma."



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