Finché sei qui.

Ti ritrovi libero.

Senza piu pesi.

Ad occhi completamente aperti.

Senza filtri.

In profondità, gelosamente vero.

Figlio di qualcosa molto piu grande di una sola famiglia o di un solo corpo.

A testa alta, fino a sfiorare il cielo, senza mai perdere di vista la scala che ti serve per salire oltre i limiti di ciò che è rigido e ha paura di volare.

Intimo con noi stessi e con la vita, innamorati di un momento che vola.


Senza paura della fine, sopra il mare il cielo è gratis per tutti.

Senza confini di tempo e spazio, l'anima continua a sussurrarci eternità.

Come stelle brilliamo dentro gli occhi dell'altro, ci specchiamo nella memoria dell'universo, illuminiamo la strada di chi non può vedere.

A tu per tu con un lungo respiro che sa di sollievo, restiamo in contatto.

Con il vento, con l'aria, con l'universo.

Il cuore è una finestra che ci mostra la vita.

Viviamo una vita con le serrande abbassate per paura di essere sorpresi dalla luce.

Milioni di ossessioni, tragedie interiori, desideri individuali, traumi familiari, paure secolari, non gettiamo mai la spugna.

Basta un gesto di resa per aprire un varco alla libertà.

Senza nessuna pretesa e nessuna bramosia di riconoscimento, ci riconosciamo nel semplice intento di lasciare che le cose siano.

Lasciare che tutto sia, che tutto scorra, senza l'invadente intervento del nostro onnipresente io.

Far passare, osservare, silenziare, accettare.. solo a pronunciarle queste parole stimolano parti del cervello mai esplorate.

Prima di un lamento, contempliamo un tramonto. Prima di uno scontro, sfoderiamo un sorriso.

Prima di ottenere ragione, cose, riconoscimento, persone, successo.. possiamo pensare a come provare a sentirci meglio dentro.

È li tutta la difficoltà, è li tutta la semplicità.

Nella pazienza, nel perdono, nella coraggiosa comprensione del dolore altrui, troviamo il senso.

Il senso profondo è nella fatica di ognuno nel riconoscersi come UNO.

Siamo liberi quando non abbiamo niente più da chiedere.

Colui che cerca e non si stanca ha una sola intenzione: ricongiungersi all'amore.

Penso al ragazzo che scrive nella sua camera i sogni della sua vita.

Possiamo saltare insieme scavalcando gli argini che ci proteggono dallo sconosciuto.

Le paure sono il più grande attaccamento a cui non vogliamo rinunciare.

Avere cura delle cose che realmente contano è semplicemente stare nel momento presente.

Qui e ora, senza fuggire mai da noi stessi.

Che sia una paura o sia una libertà, il nostro cuore ci comunica ogni momento il tragitto che possiamo attraversare e superare.

Nasciamo liberi. Non scegliamo noi il nome con cui farci chiamare, il volto da mostrare, il luogo da visitare.

Quando cresciamo capiamo che il nostro posto nel mondo non è da nessuna parte se non dentro noi stessi.

Se cadiamo in una casa è perché dovevamo portare l'amore proprio li. E cosi nell'ufficio dove lavoriamo e nella città che abitiamo. Se lasciamo che sia il cuore a vedere, tutto si svelerà con chiarezza e ci mostrerà il perché. Sarà sempre il cuore a scegliere quando è giunto il momento di cambiare.

Possiamo cambiare casa, città, lavoro ma non cambiare mai di un passo la nostra persona.

Siamo noi il cambiamento, non il luogo dove ci troviamo.

Prima di cambiare fuori dobbiamo sentirci liberi dentro.

Da uomini liberi possiamo uscire fuori e scegliere cosa è meglio per noi e da li, partire per una nuova avventura.

La nostra missione è fare ogni cosa con amore.  Che sia pulire le scale o fare il manager, senza amore diverrà tutto una frustrazione.

Finché saremo in attesa di una prossima celebrazione di quanto siamo belli bravi e giusti, saremo sempre al punto di partenza.

Finché anziché donare preferiamo sempre e continuamente ottenere, sentiremo sempre qualcosa mancarci e non capiremo mai cosa.

È questa la fonte di ogni dolore.

Non capire quanto preziosa pura e illimitata sia la nostra unicità.

Non abbiamo bisogno di nulla.

Abbiamo già tutto.

Non dobbiamo aggiungere altro.

Dobbiamo solo donare tutto ciò che siamo e abbiamo.

Questa è la libertà.


Fuori Piove.

Fa caldo poi freddo.

Le stagioni cambiano, la vita scorre, i bambini si fanno grandi.

Tutto continuerà in eterno a ripetersi.

Cambieranno gli scenari, i problemi, l'uomo continuerà a lottare contro il fantasmi di un passato che non riesce a capire, di una storia che non sa come affrontare, di un destino ignoto che non sa come combattere.

In ogni epoca, in ogni fase della storia umana, l'uomo tenta di uscire dal dolore, ma più si evolve più si allontana dalla sua fonte.

La fonte di tutto è la morte. Basta accettare la signora dal volto nero per uscire a piedi nudi nel blu del cielo.

Paura e attaccamento sono cause di una errata concezione della realtà. Più la società si è evoluta più ha tolto gli strumenti all'uomo per sviluppare consapevolezza. Ha donato all'uomo tecnologie e progresso, è avanzata nelle scoperte ma è regredita nella intelligenza emotiva, nella comprensione profonda dell'essere, ha fallito la sua originaria missione, anziché salvarsi dal dolore l'uomo lo ha potenziato facendolo dilagare era dopo era.  Fino al giorno di oggi in cui crediamo che dolore sia normalità, sofferenza sia la nostra natura, desiderio e possesso siano le uniche ragioni per distrarci e passare il tempo.

Solo chi è in punto di morte capisce che sta tornando alla fonte e che ha sprecato il suo tempo senza capirci niente.

Finché l'umanità non molla le armi e si unisce in un fratello abbraccio , continueremo a vivere separati portando vite su vite e accumulando dolore, disagio, confusione, guerre.

Una vita è un ponte verso la luce.

Viverla con sani valori etici e una profonda connessione all'altro e alle cose, ci spiana il tragitto verso la pace.

Ogni cosa dipende una che l'ha preceduta, un figlio da una madre, il buio dalla luce.

Se comprendiamo di essere un flusso infinito che scorre e passa attraverso le ere per liberarsi dal dolore.. siamo nel posto giusto.

Questa vita è l'ennesimo tentativo dell' l'uomo per capire la natura di ogni esistenza.

Siamo dotati di consapevolezza, molto più importante dell'intelligenza.

Ed è proprio la consapevolezza che ci porta fuori dal buio in cui vive ognuno di noi.

Dobbiamo solo togliere il velo che non ci permette di farla diventare la nostra luce sul mondo.

Una volta liberato il tappo che oscura la nostra consapevolezza, saremo liberi di guardare le cose per quello che sono, vivremo il tempo con la saggezza di chi tocca un seme per farlo sbocciare e poi tornare alla terra.

Percorreremo la strada senza la fatica della paura e la preoccupazione di chi è confuso e separato.

Con piede leggero ci avvicineremo giorno dopo giorno alla fonte originaria che ci ha fatto attraversare il corpo per conoscere la natura del mondo.

In piedi e senza nessuna ossessione , liberi dal desiderio di restare e di possedere, entreremo privi di spavento e preoccupazione nel regno della luce.

Un corpo disintegrato fatto di sola acqua e luce diventa un raggio di sole che si gode la pace.

La mente ci tiene intrappolati dentro la nostra ignoranza di uomini colti che non hanno capito il cuore.

Se ci rilassiamo e ascoltiamo, tutto verrà verso di noi a spiegarci cosa siamo.

Il cuore ci appare davanti per farci capire quando è il momento di andare. La luce che sentiremo addosso ci farà entrare così calore che proveremo un sollievo mai conosciuto.

È in quel preciso momento che comprendiamo cosa è stata la vita che abbiamo vissuto.



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