Gioire.

Mi piace camminare, finire al parco e sedermi a leggere. Sdraiarmi al sole, guardare il mondo.




Mi faccio due passi con papà, sediamo all'ombra sotto gli alberi,lui giornale io libro. Scherziamo mentre lui mi racconta i tempi che sono passati.




Giro tra le vie del quartiere, mi fermo a parlare con il portiere del palazzo, rivedo il fruttarolo, gli amici passare in scooter, il barista, la signora di fronte, la coppia della gelateria, rivive in armonia la vita di quartiere.



Mi rivedo con Antonio, dal bio bar ci incamminiamo fino al circo massimo, finiamo al ghetto, campo de'fiori,piazza navona, via del governo vecchio,fuori la gelateria,  gustando il gusto ananas alla menta, ci fermiamo sulle scalette di un vecchio teatro nel cuore di via dei coronari.


 Ripassiamo le esperienze vissute insieme, i viaggi le risate le avventure,poi ci raccontiamo le nostre storie di questi tempi senza sentirci. Senza un briciolo di prurito all'orgoglio mi scuso riconoscendo tutti i miei limiti e i miei sbagli, e capisco quanto sia bello liberarsi delle nostre resistenze, delle nostre ragioni prive di consistenza.



Facciamo via giubbonari, via giulia,  un archetto  sfocia su lungotevere, saliamo sopra ponte sisto, ci fermiamo a specchiarci sul fiume che ci coccola insieme alle band di giovani artisti che rallegrano l'atmosfera.



La luce in acqua, in cielo e negli occhi ha il sapore dei miracoli.



Finiamo a Trastevere, passiamo le piazze, i vicoli, i ricordi.

Pizza bianca al forno, ci fermiamo per una birra.

Passeggiare guardando il circo massimo, fermarsi a campo de fiori mentre suonano i pink floyd, ascoltare i racconti guardando il teatro marcello, ridere e ritrovarsi, farsi trascinare da un vento fresco d'estate all' ora del tramonto.


Tra le mura di Santa Maria in Trastevere, è una vita da ricchi lasciare che la fresca doppio malto alla spina scenda senza ostacoli, tra gli occhi allegri dei pochi turisti e quelli più felici di comitive che si ritrovano.

Escono dalle mascherine i volti di una vita che si nasconde per non soffrire.



Finiamo una giornata piena di emozioni e ricordi seduti in un bar di viale Aventino. Ci raggiunge Domenico, l'aria è rinfrescata,è ora di tornare tra le mura di casa.



Sono genuine e semplice le emozioni che veramente contano. Ritrovarsi con umiltà negli occhi di un amico. Passeggiare coi miei fino all'alberone per un gelato, prendere mamma sulle spalle mentre mi mostra un balcone all'ultimo piano. Sedersi ascoltando il vento, vivendo grati.



Arrivo a piedi da zia, largo pannonia brilla nel tardo pomeriggio. Camminiamo fino al Colosseo, entriamo a villa celimontana accompagnati dalla luce del tramonto, le mura e le chiese intorno rasserenano le lente camminate di famiglie numerose.



Sediamo conversando di scelte, libertà e tempo.



Le emozioni scorrono insieme alle mie gambe che non si stancano di camminare con questa temperatura ideale.

Vicino casa passa la processione, il parroco mi riconosce e mi ferma. Ha una luce negli occhi che ti si posa dentro e dona sollievo. Sul camioncino davanti alla Madonna, una giovanissima libera un canto che fa aprire le finestre del quartiere.

Apro il portone gonfio di emozioni,grato per queste scene che mi fanno tornare al cuore.

Questa mattina, arrivo in libreria, mi sento di nuovo a casa tra le pagine dei libri. È come tornare in comitiva a visitare gli amici.

Passo in edicola, finisco al parco. Siedo a leggere il libro che ho comprato.

Su una piccola collina la vista è così ampia da mostrarti la forma delle nuvole, il colore delle case, le cupole delle chiese.



Mi perdo in questa magia mentre John Lennon canta i'm just a jealous guy.



I piccoli baretti aperti nelle piazze del quartiere affacciano sui mercati, aprono il ritorno alla libertà di sedersi di nuovo in compagnia a gustarsi un aperitivo al tramonto.



A volte,basta davvero poco.

Basta uscire di casa,basta uscire dai propri schemi mentali.



Blocchiamo la nostra magia interiore ogni volta che non ci piacciamo, spegniamo la luce ogni volta che non ci perdoniamo.


La strada giusta è quella che trovi in una piccola panchina di una villa mentre tua zia ride e si confida.



La felicità passa nel breve istante mentre aspetti che un semaforo si faccia verde, nei piccoli momenti che come minuscoli filtri di luce si inseriscono nei pensieri che non hanno anima.



La strada giusta sei tu che ti sai accontentare e ti sai perdonare.



È nei momenti che hai sempre dato per scontato e che Invece scopri essere illuminanti ed eterni.


" A chi resta da solo abbracciato al silenzio
A chi dona l'amore che ha dentro... "



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