viaggi e cammini

Ricordo il mio ultimo giorno del primo viaggio in India; ero  Vanarasi, la città sacra per eccellenza.

Avevo alle cuffie una canzone alle orecchie dedicata a Roma. Ricordo i volti che mi passavano davanti, quei profondi sguardi mo sono entrati nell'anima. Ho smesso fotografare, avrei interrotto quella magia. Quella luce che usciva dai loro occhi è ancora oggi impressa dentro di me. Dentro di me, ho pensato che quel viaggio mi avrebbe cambiato per sempre.

Ho cominciato piangere, quasi da sentire le lacrime in gola. Sentivo la musica della mia anima scorrere insieme al gange. Ho deciso che avrei dovuto iniziare a scrivere.

Mi sono fermato sulle scalinate dove bruciano i cadaveri, mi sono inginocchiato davanti ad un mendicante, lui rideva io piangevo. Ho unito le mani al petto, lui ha fatto lo stesso, chinando il capo.

Ricordo ancora tutte le mie emozioni di quel momento. Era il 2013. Dopo qualche secondo, si avvicina  un ragazzo dagli occhi chiari e il volto scurissimo, un volto bellissimo che brillava di luce.

"Hai fatto un gesto bellissimo, il tuo karma sarà felice di aver superato ogni egoismo, ogni dolore. Non importa quanto viviamo, importa come. Se vuoi stasera, ti faccio conoscere un maestro, dall'altra parte del fiume."



Purtroppo, ero in partenza.

Quell'anno, ho partecipato ad un pellegrinaggio, la Maha  kumbh mela, che accade ogni 12 anni, quando i sadhu, nudi e ricoperti di cenere, tornano dalle foreste e si bagnano nel gange per purificarsi. È il piu grande pellegrinaggio del mondo.




Ero li, da solo, in mezzo ad un infinita saggezza indiana.









E li, ho incontrato Raz Degan, che in un saluto mi lascia un messaggio: goditi tutto, vivi ogni cosa!" E quel consiglio mi ha fatto aprire il cuore all'India.



Un altro mio grande pianto è stato nel mio arrivo a Santiago.




Davanti al Santo, come in un campo di stelle, ho lasciato tutti i miei sforzi le emozioni i dolori i sogni e le paure. Tutto si era sciolto insieme ai lacci delle scarpe.



Una profonda gratitudine, cosi alta da non averla mai provata.



Al punto da tatuarmela al mio ritorno.

Quando condividi cosi tanto con gli altri e con te stesso capisci che tutto quello che hai ricevuto in qualche modo va ripagato, con uno sforso fisico e spirituale.
















Un produttore cinematografico Romano, che ho conosciuto all'inizio del cammino, mi ha ritrovato all'aeroporto, a fine viaggio:" sei una persona nuova, non sembri lo stesso di 15 giorni fa."



L'amore ha percorsi intrecciati.

Uno va da una parte mentre l'altro viene da questa.

Ha mille volti, tempi imperfetti.

E treni persi.

Parole ferme sulla punta, piedi bloccati alla partenza, cuore che trema, occhio che lacrima. Tutto muove e tutto vive.

La migliore scuola per imparare a vivere è la sofferenza.

Oggi, sono tornato al mio parco. La mia casa, rifugio libero nella natura.

Una corsa tra cani bici e bambini.

Tra i sorrisi di mamme e giovani atleti, tra la voglia di spazio e il sapore della libertà.

La primavera sopra gli alberi, la perfezione del paesaggio intatto.





io aspetto che il vento sfiori il petto,

che sia quello il momento per volare attraverso il corpo .. e giungere  a te.

senza fare domande.

senza ragionare.

amare. senza ieri..  e senza domani.

sempre.



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