Salviamo l'anima.

A piedi per il parco della caffarella sembra rifiorire la vita.


 Improvvisamente, la paura sembra aver lasciato spazio alla bellezza del sole, alla magia degli antichi ruderi e delle case romane, della valle che circonda cecilia metella,




 lo sguardo si perde fino ai Castelli romani, una giornata dove è possibile vedere oltre i nostri limiti.



Mentre divampa la protesta nelle carceri e le persone continuano ad ammalarsi, prosegue come fosse indifferente a tutto il ritmo della vita.



 La gente deve lavorare, avere relazioni, mangiare. Queste sono le primarie necessità.



Cammino con mario e massi, miei storici amici d'infanzia, riflettiamo sulla necessità di restare calmi e uniti, consapevoli e attenti.



Ammiriamo lo sfondo del cielo, i cani che corrono, la gente che fa sport, la vita che torna a farsi vedere nei piccoli gesti della condivisione.



Restare rilassati in un momento di costante agitazione e ansia è fondamentale.






Accompagno mia madre a lavoro, giro in macchina in una roma senza traffico, tutto mi appare surreale.



Vado a trovare il mio amico Francesco, gioco col tenerissimo Bruno che mi salta al collo fino allo sfinimento.



Ritrovare la gioia nelle piccole cose, ricordarsi di non lasciare solo nessuno.



La primavera sarà la rinascita di nuove emozioni e nuovi pensieri.



Il migliore degli antidoti è l'amore che abbiamo dentro, la vera malattia è perdere quella luce che ci sostiene.



Vado a trovare il mio amico indiano all'internet point,  con sconforto mi fa notare che oggi non sono entrati clienti. Gli ricordo, che la sua amata India ha insegnato al mondo che esiste il più grande antidoto a tutti i mali del tempo, avere l'anima salva da ogni paura. Lui sorride, e con una smorfia di saggezza aggiunge:" se guardi anche ai più poveri dell'india, loro avranno sempre difese immunitarie più forti degli altri, perché hanno il cuore in pace."



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