Keep up.

Si può essere ubriachi di gioia senza bere neanche un goccio di alcol.

Si può fare l'amore senza muoversi.

Fare sesso stando fermi.

Vibrando di energia, lasciamo che sia il flusso a guidarci.

Tutto in vita esplode di sentimenti, emozioni, incanto.

La vita è sesso. C'è eccitazione e piacere ovunque se abbiamo il cuore aperto.

Una mente ricettiva che non reagisce si gode il panorama. È come bere alla fontanella, non c'è bisogno del pensiero per gustarsi la freschezza dell'acqua.

Sentiamo mancanza di sesso quando in noi non c'è abbastanza amore per la vita.

Sentiamo mancanze di amore quando non riusciamo a donarlo completamente e in maniera incondizionata.



In ogni respiro, in ogni incontro, in ogni luce c'è un incontro di tante anime che si intrecciano.

Abbiamo paura della solitudine e cerchiamo  al  nostro chi la possa coprire.

Dovremmo invece amare la nostra solitudine e condividere la felicità con chi ci presenta l'universo. Sia il compagno/a, gli amici gli incontri, le esperienze,  la famiglia.

L'amore è dappertutto.  Ogni attimo che scorre è una scintilla di universo, un barlume di infinito. Il sesso è dentro l'energia che ci attraversa l'anima e si espande nel mondo. Tutto è sesso. Tutto vibra, tutto inizia e finisce nel cuore.

Ogni cosa che vediamo sentiamo odoriamo percepiamo ha il sapore del piacere illimitato e magico. Ha il gusto della meraviglia. Ogni volta che guardiamo un'opera d'arte stiamo facendo sesso. Ogni volta che facciamo entrare bellezza in noi, atiamo sperimentando l'amore.




Se penso a quanto sia difficile per ognuno di noi sentirsi definitivamente a posto col cuore mi viene da immaginare un intero popolo smarrito in cerca di qualcosa che non sa cosa sia e quindi si lascia trascinare da quello che si trova davanti, senza chiedersi se dentro, ci sia un assonanza, un armonia con ciò che vive. Abbiamo così paura del giudizio altrui che preferiamo vivere tutta una vita fingendo di essere come tutti. La paura di essere diversi, speciali ed unici, veri e rari, ci blocca a tal punto da non essere mai noi stessi. Perché ci vuole un coraggio che fa male dentro. Fa cosi male che poi ti libera il cuore per sempre.

Dobbiamo ammettere a noi stessi di aver vissuto seguendo i sogni e i ritmi di altri, di aver scelto prodotti imposti dalla società, stili di vita e parole, che non ci sono mai appartenuti. Ammettere questo può portare alla depressione oppure alla libertà. Da sentirsi dei falliti si può cominciare a sentirsi finalmente vivi. Noi stessi. Preferiamo la comodità, pensiamo che il piacere sia andare con mille donne e bere senza un domani, mangiare seguendo le abitudini e non il nostro organismo. Pensare a trovare un lavoro, a sognare soldi e invidiare i ricchi,  guardare culi su instagram e odiare la nostra compagna. Questa è la vita secondo la nostra società odierna.

Mai che il piacere possa sposarsi con la parola pace. Il divertimento con la parola condivisione, anziché sballo e droga.

Ci hanno inculcato che siamo tutti divisi. Che non ti puoi fidare di chi non conosci, e anche chi conosci, non ti fidare. Però fidati di chi ti fa comprare cose che non ti servono, chi reinventa partiti che voterai, guerre che non capirai mai.

In questa pazza normalità è buona consuetudine litigare nel traffico, non parlarsi nello stesso palazzo, invidiarsi e pensare a mangiare tutto il giorno qualsiasi cosa purché ci faccia distrarre insieme al vino dal nostro mondo interiore mai conosciuto in 50 anni di vita.

Sembra tutto capovolto.

L'amore si inginocchia sotto il cielo che scatta una foto agli umani affanni.

Dovremmo essere ogni giorno felici di poter relazionarsi con milioni di persone, non vederle come nemici o qualcosa di cui aver paura, perché quella paura è di noi stessi. Siamo insicuri della nostra serenità così la cerchiamo nel riconoscimento altrui, e quando non c'è troviamo il nemico contro cui schierarsi. Senza riconoscimento siamo nulla. Per questo da soli impazziamo. Abbiamo bisogno di un sacco dove lanciare i nostri pugni. Non ce la facciamo a stare con noi stessi. Ma costringiamo gli altri a starci.

La relazione ci spaventa ma senza siamo persi.

Ma quella che veramente è preziosa in questa vita è quella con noi stessi. Se ci abituiamo a trattarci con amore, dandoci ascolto e gentilezza, troveremo negli altri spunti di crescita, parti di noi che non avevamo esplorato.

La relazione con l'altro  è la sfida piu grande.

Se facciamo entrare amore nel nostro cuore, inizieremo relazioni senza aver paura, senza aspettative.

La sicurezza in noi stessi sorge quando rompiamo i legami con il nostro passato, col nostro schema mentale storico e familiare e fluiamo liberi nel mondo come gabbiani che portano amore.



Lontani dal dolore vissuto che non dobbiamo far pagare a nessuno, risorgiamo nel perdono, voliamo dentro uno spirito compassionevole, rinasciamo curando la felicità di questo momento, la felicità di ogni cuore che non conosce la strada per risvegliarsi.

Non serve essere uomini di affari, di successo o dei vip, basta riconoscersi nella vita che facciamo ogni giorno.

La vera identità di un uomo libero è quella di ignorare i richiami delle ombre, perché chiara è la sua meta: promettere amore al prossimo e donarlo fino al suo ultimo respiro.


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