Il viaggio






Mamma - sai perché ami viaggiare?

Avevi solo 3 mesi, non riuscivo a darti il latte, cosi con zia siamo andati a cercare un bar aperto per scaldare il biberon;

siamo saliti su un treno che ci portava sulle alte montagne del trentino, il tuo primo viaggio, ore lunghissime e tu non hai fatti mai storie, eri contento.-



Ripenso a come mi sento quando guardo fuori dal finestrino. Nel mondo che osservo mi ci specchio dentro. Sto così bene nel guardare liberamente i colori della vita, sembra un sogno ed è tutto per me.  Viaggiare per me non è tanto conoscere posti nuovi, è conoscere la gente. Ricordo i tanti incontri fatti in giro per il mondo, le conversazioni sui treni, sugli autobus, sulle barche, in aereo.

Spesso in estate, prendo il treno, Arrivo a Formia, da li in autobus raggiungo il mare di Gaeta. Ricordo di una signora che mi guidò la prima volta su come spostarmi: sembri un fotografo, cosa ti porta qui da solo, col treno, da Roma?
- non sono un fotografo, mi piace il mare, mi piace viaggiare.

Oppure un ragazzo milanese di origini albanesi in un local bus del salento. - lavoro da primarc, ma ciò che amo davvero è camminare, prendere gli autobus, conoscere il mondo.-



Una mamma con la figlia sul treno per capalbio- viaggiamo spesso insieme, ora scendiamo e giriamo in bici per le colline toscane. -

Una ragazza incontrata su un piccolo mezzo che mi portava in un piccolo borgo dell'umbria- io lavoro nella piazza del centro storico, ci sono pochi negozi qui, ma stiamo bene. Vienici a trovare-

Quando qualcuno torna fuori non chiedo mai dei posti, chiedo sempre della gente, degli incontri causali, dei momenti speciali.

Mamma canta Celentano seguendo il ritmo di papà, ha i capelli bagnati lasciati alla sua forma naturale. Ha voglia di tornare a lavorare, perché quello spazio è la sua libertà, la sua indipendenza economica e personale, la sua parte nascosta che si libera nel mondo.

Penso ai tanti dottori che in questi giorni stanno arrampicandosi sulle rocce di una sala di ospedale, agli infermieri, ai papà lontani dai figli, ai nonni dai nipoti, ai riders in giro per pochi euro, ai tanti eroi che lasciano acqua ai cani in strada, cibo ai senza tetto, a quanto amore scorre dentro le nostre giornate.











Tra un attimo tutto potrebbe finire. Ma se accettiamo la natura di ogni cosa, passeggera e impermanente, se manteniamo la mente libera da ogni paura il momento prima di lasciare il corpo, potremmo proseguire il viaggio senza pesi, leggeri e in pace.



Ho rivisto me e i miei amici intorno ad una macchina con una radiolina poggiata sopra, sperando che da quella scatola rumorosa uscisse la risposta a tutti i perché di un bambino che sogna la felicità attraverso un gol allo scadere.

La vita passa e corre veloce, tutto cambia così in fretta che possiamo solo osservarlo.  godendoci questo attimo apprezzanolo come il più bello di sempre.

La malattia va e viene. Le cellule del nostro corpo cambiano ogni 72 ore. Ogni giorno, noi siamo diversi.



Quando sottolineo su un libro, ritrovo quelle righe senza mettere un segnalibro.

Cosi come le giornate speciali ci tornano alla mente senza dover fare sforzo.

Non accettiamo che una ragazza decide di troncare, perché non accettiamo di non essere scelti per sempre. Cosi la strozziamo nel fiore dei suoi anni, le bruciamo il viso, le sfregiamo il cuore.

Quando leggo di donne che non denunciano le violenze, le comprendo per esperienza diretta.

Quando subisci violenza, in testa ti scatta una perversione che ti fa credere quello sia una forma di amore. E quindi accetti. Fino a vivere una storia violenta. Perché pensi tu non possa vivere una sana storia d'amore in cui il rispetto sia la prima imprescindibile forma di relazione.

La via del cuore è rinascere ascoltando la voce del nostro amore.

L'amore è ciò che ci salverà.



Dal virus, dalle nostre paure, dalle nostre ansie.

Quando sei in armonia con il mondo e con gli altri..non hai nulla di cui aver paura e hai milioni di ragioni per dire grazie.

Ci sono tanti sognatori che prefericono vivere vite che non sono le loro.




Basterebbe poco.

Basterebbe consegnare loro una scala per farli salire li dove hanno sempre avuto paura arrivare.



In america sono lasciati in un parcheggio i senzatetto ritenuti positivi.

Paghiamo ogni giorno il prezzo della società dei consumi.

La migliore cura che possiamo adottare è la terapia del sorriso.



Vivere, prima che sia troppo tardi, col cuore innaffiato di allegria.





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