Tenerezza e perdono
Invece di aver paura di morire non è forse meglio godersi il vivere?
Non fare che le giornate siano perse.
Non lasciare che le giornate scorrano senza un filo di emozione, una riga di un libro, un brano nuovo, un buon relax, un gesto gentile, un pensiero profondo.
" Valerio dorme?"
È il mantra di ogni giorno.
Mi piace vedere mia madre stirare mentre osserva la morbidezza di un asciugamano ed esclama verso mio padre:" aldo, a quel prezzo, potevamo prenderne di più!!"
Noto nei piccoli gesti familiari le lunghe affascinanti espressioni della compassione.
Il cannolo vegan portato da papà, le gallette da bizio, le creazioni culinarie di mia madre, i sorrisi e le parole crociate seduti davanti ad un film con Vittorio Gassman, le foto sfogliate insieme, le colazioni condivise in cucina, le canzoni rivissute insieme alle immagini che si portano dietro.
Mi rilasso guardando un film, lascio andare il corpo disteso e leggero come acqua.
Sento la pioggia graffiare la finestra, mi arrotolo dentro il piumone, alcune cose restano...e sono ogni giorno più belle.
I libri sono amici preziosi che condividono questo viaggio dentro le mura domestiche, ci entro dentro fino a sentire i pensieri che hanno anticipato la penna, fino a trovarmi dentro la scena che raccontano.
Molte persone stanno crollando, cerco di sostenere il piu possibile ovunque ci sia paura o disagio; se non accogliamo le parti più scomode di noi stessi, non potremo accogliere eventi spiacevoli o difficili.
È bello scoprire in questi giorni un nuovo volto dell'amicizia. L'amicizia di chi si sente nelle cose non dette, di chi si fa scudo e si ritrova. Un rifugio sicuro, un posto caldo dove stendere le mani.
Le parole hanno un peso sulle nostre vite. Ci aiutano a limare le parti non rimesse a posto, a sorreggere un lampione in bilico, a proteggere un simbolo.
Tenerezza prese per mano perdono e lo portò in giro per il mondo. Sorpresero il cielo che li vide baciarsi.
Stettero fermi, quasi gioendo di quel mondo chiassoso, scrissero pagine di affinità sopra un bosco addormentato in un lago; trovarono sedie disegnate dalla luce del sole che prendevano tutto lo spazio.
Fiori e ciliegie profumavano l'aria, ombre di alberi lasciavano chiazze scure su muri bianchi, che sapevano ancora di antico.
Non c'era altro da scorgere per loro, era tutta lì la conoscenza dell'universo; il mondo si specchiava negli occhi del perdono e trovava infinito nello sguardo della tenerezza.
Presero la bici e pedalarono aldilà del tempo, superarono le epoche e gli uomini, trovarono il silenzio far loro strada, non esistevano cartelli a limitare lo spazio, nessuna lingua era diversa , ogni rosa sapeva dove posarsi, ogni uccello dove riposare.
Il respiro del loro viaggio prendeva velocità fino a superare il dolore e la malattia.. non c'era nessun volto che sapeva di morte.. nessuna vita sapeva di morire.
La tenerezza alzò la testa verso il sole, il cielo pulì ogni dolore dagli occhi del perdono, lasciò cadere la luna sulle anime tormentate.
Brilló di un fulminante bianco il volo di un gabbiano, separò il buio dalla luce, lasciò il vento sulle spalle delle foglie.
La quiete di quel terribile acquazzone fece tacere ogni voce.
Un temporale di lacrime aprì le porte alla conoscenza.
Di colpo il fragile incanto di quel momento divenne una roccia dove restare seduti per sempre.
Non fare che le giornate siano perse.
Non lasciare che le giornate scorrano senza un filo di emozione, una riga di un libro, un brano nuovo, un buon relax, un gesto gentile, un pensiero profondo.
" Valerio dorme?"
È il mantra di ogni giorno.
Mi piace vedere mia madre stirare mentre osserva la morbidezza di un asciugamano ed esclama verso mio padre:" aldo, a quel prezzo, potevamo prenderne di più!!"
Noto nei piccoli gesti familiari le lunghe affascinanti espressioni della compassione.
Il cannolo vegan portato da papà, le gallette da bizio, le creazioni culinarie di mia madre, i sorrisi e le parole crociate seduti davanti ad un film con Vittorio Gassman, le foto sfogliate insieme, le colazioni condivise in cucina, le canzoni rivissute insieme alle immagini che si portano dietro.
Mi rilasso guardando un film, lascio andare il corpo disteso e leggero come acqua.
Sento la pioggia graffiare la finestra, mi arrotolo dentro il piumone, alcune cose restano...e sono ogni giorno più belle.
I libri sono amici preziosi che condividono questo viaggio dentro le mura domestiche, ci entro dentro fino a sentire i pensieri che hanno anticipato la penna, fino a trovarmi dentro la scena che raccontano.
Molte persone stanno crollando, cerco di sostenere il piu possibile ovunque ci sia paura o disagio; se non accogliamo le parti più scomode di noi stessi, non potremo accogliere eventi spiacevoli o difficili.
È bello scoprire in questi giorni un nuovo volto dell'amicizia. L'amicizia di chi si sente nelle cose non dette, di chi si fa scudo e si ritrova. Un rifugio sicuro, un posto caldo dove stendere le mani.
Le parole hanno un peso sulle nostre vite. Ci aiutano a limare le parti non rimesse a posto, a sorreggere un lampione in bilico, a proteggere un simbolo.
Tenerezza prese per mano perdono e lo portò in giro per il mondo. Sorpresero il cielo che li vide baciarsi.
Stettero fermi, quasi gioendo di quel mondo chiassoso, scrissero pagine di affinità sopra un bosco addormentato in un lago; trovarono sedie disegnate dalla luce del sole che prendevano tutto lo spazio.
Fiori e ciliegie profumavano l'aria, ombre di alberi lasciavano chiazze scure su muri bianchi, che sapevano ancora di antico.
Non c'era altro da scorgere per loro, era tutta lì la conoscenza dell'universo; il mondo si specchiava negli occhi del perdono e trovava infinito nello sguardo della tenerezza.
Presero la bici e pedalarono aldilà del tempo, superarono le epoche e gli uomini, trovarono il silenzio far loro strada, non esistevano cartelli a limitare lo spazio, nessuna lingua era diversa , ogni rosa sapeva dove posarsi, ogni uccello dove riposare.
Il respiro del loro viaggio prendeva velocità fino a superare il dolore e la malattia.. non c'era nessun volto che sapeva di morte.. nessuna vita sapeva di morire.
La tenerezza alzò la testa verso il sole, il cielo pulì ogni dolore dagli occhi del perdono, lasciò cadere la luna sulle anime tormentate.
Brilló di un fulminante bianco il volo di un gabbiano, separò il buio dalla luce, lasciò il vento sulle spalle delle foglie.
La quiete di quel terribile acquazzone fece tacere ogni voce.
Un temporale di lacrime aprì le porte alla conoscenza.
Di colpo il fragile incanto di quel momento divenne una roccia dove restare seduti per sempre.
Il viaggio di Perdono e Tenerezza trovò una curva quando il loro sguardo si fermò ad osservare il piacere.
Fecero l'amore e si riconobbero come parte dell'altro.
Ogni muscolo che resiste è un cancello che non fa fluire la vita.
Ogni attimo é un percorso che richiede un lucido sguardo.
Camminarono beati tra ulivi e casolari, restarono colpiti dai rapporti degli umani, andarono in ogni cuore per mettere a dormire ogni preoccupazione e farli splendere con il loro calore.
Gli occhi del mondo tornarono grandi,luminosi, festanti.
La luce sopra gli alberi finiva per riflettere i corsi di acqua in fondo alla vallata.
Brillava la luce dentro ogni cosa.
Il bosco rilasciava vento per far respirare i cuori e nutritiva i passeri di ogni mollica della natura.
Le campane sopra le chiese scandivano il ritmo delle giornate.
Tutto taceva dentro il cuore degli umani.
La Tenerezza aveva sconfitto la paura ridendo dei giorni tristi e baciando sopra le ferite del passato.
Il perdono spoglió di ogni peso l'ira del mondo, si accostó dolcemente e lesse poesie di amore da un cuore all' altro.
Niente era più separato, niente doveva riparare un torto subito.
Ogni tormento fu spento.
Ogni giudizio perse la lingua.
La parola divenne solo un movimento del corpo che massaggiava il cuore di chi ascoltava.
Non c'era più spazio per avere di più, non c'era più motivo di credersi piu forti.
Il corpo non sapeva più come colpire un altro corpo, la vita riprese dolcemente il flusso naturale.
Da sole a pioggia, da buio a luce, da bosco a fiume, tutto proseguiva incessantemente da un tempo senza inizio, tutto era luce senza nessun nome.
Né paesi né razze, né scontri né disuguaglianze.
La donna il bambino l'animale .. tutte le anime delicate furono le migliori cose che l'uomo poteva amare.
Tenerezza e perdono fecero ritorno nel bosco.
Dopo il lungo viaggio tenerezza posò la testa sulla spalla del perdono, intrecciarono le mani e fecero un sonno più lungo del tempo, più ampio dell'universo, più beato dell'infinito.
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